La felicità è un’emozione positiva o lo stato d’animo di una persona che ritiene soddisfatti tutti i propri desideri. Mentre molti credono che sia una questione di fortuna, la psicologia sostiene che la felicità è un’attitudine che chiunque può maturare, occorrono solo tre semplicissime mosse. Infatti, oltre a pensare positivo e cambiare il proprio punto di vista, il cervello si può allenare alla felicità attraverso questi tre esercizi:

• Prima di andare a letto annotare tre cose positive della giornata e perché sono successe: questo esercizio potrebbe sembrare inutile ma in realtà ci aiuta ad andare a letto felici e rilassati. Queste tre cose non devono essere eventi eccezionali, semplicemente tre cose che vi hanno fatto sorridere, come vostro figlio che vi dice che vi vuole bene o un vostro amico che vi fa un favore. Accanto ad ognuna di queste cose non dimenticatevi di rispondere alla domanda “perché è successo?”. Non importa se queste cose vengono appuntate su un diario, un’agenda o un computer, l’importante è tenerne traccia. Alcune ricerche dimostrano infatti che le persone felici sono quelle che ricordano il bene e dimenticano il male.
• Confrontatevi con chi sta peggio di voi: questa pratica vi fa sentire persone egoiste? Per una volta provate a non pensarci! La ricerca What Are the Three Ways to Train Your Brain to Be Happy?, pubblicata e resa nota dal Time, afferma che quando ci si mette a confronto con chi è più bravo di noi, si finisce per sentirsi inferiori e infelici.
• Pensare al passato con un atteggiamento positivo: molte volte il tempo aiuta a dimenticare le cose negative che ci sono capitate, inoltre una prospettiva inadeguata sul proprio vissuto aumenta il rischio di depressione. Ripensare a cosa abbiamo fatto e detto in passato può aiutarci a vedere le cose in un altro modo, a perdonare chi ci ha fatto un torto, e ad andare avanti più forti di prima.

Allenare il cervello alla felicità si può, tanto che all’Università di Harvard hanno istituito un corso chiamato “Psicologia positiva: la scienza della felicità” per incoraggiare gli studenti a considerare da un altro punto di vista i loro insuccessi scolastici, spingendoli ad abbandonare l’idea per cui non riusciranno mai ad ottenere risultati soddisfacenti.

Nicole Terbonati

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