Abiti in “tessuto di agrumi” che rilasciano vitamine A, C ed E e che donano a chi li indossa una pelle morbida e profumata: non si tratta di una trovata pubblicitaria, ma di una splendida invenzione destinata a cambiare il campo della moda e, soprattutto, dell’agricoltura.
CATANIA – Partendo da una futuristica idea tutta siciliana, le giovani ricercatrici catanesi Adriana Santanocito (36 anni, a snistra nella foto) ed Enrica Arena (28 anni), in collaborazione con il Politecnico di Milano, hanno realizzato la prima stoffa ricavata da arance e limoni. L’innovativo tessuto, realizzato principalmente con bucce di scarto delle aziende di produzione dei succhi di agrumi, punta al nobile scopo di recuperare tale materiale donandole nuova vita e assicurando al consumatore non soltanto proprietà cosmetiche, ma anche un importante effetto repellente ai fastidiosi insetti estivi.
Attraverso un complesso processo di trasformazione, gli studiosi hanno ricavato una “pasta di cellulosa”, fibra naturalmente presente nei preziosi frutti, necessaria a ottenere il filato e, dunque, il pregiato tessuto vitaminico simile al tatto e alla viscosa. L’accattivante effetto cosmetico dell’Orange Fiber è da ricercarsi nell’olio essenziale incapsulato all’interno del tessuto: le sostanze a lento rilascio assicurano per almeno venti lavaggi in lavatrice una pelle profumata, nutrendola senza lasciare alcuna fastidiosa sensazione di unto. Secondo le previsioni delle due ideatrici, per i più curiosi il prodotto potrebbe essere già disponibile entro pochissimi mesi.
Dott. Renzo Pierpaolo Turco
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