Nessuno potrebbe mai immaginarsi di essere punito per un gesto altruistico e generoso, fatto col cuore. Invece è proprio ciò che è successo ad una ragazzina di 14 anni della Cornovaglia, Niamh Baldwin: il suo atto di beneficenza le ha causato vari problemi con l’istituzione scolastica.
Niamh Baldwin è una studentessa inglese di 14 anni della Mounts Bay Academy. In questi giorni ha compiuto un gesto che nemmeno molti adulti, probabilmente, avrebbero avuto il coraggio di fare. Dopo aver scoperto l’esistenza della Litlle Princess Trust, ha deciso di rasarsi i capelli per donarli all’associazione. Questo ente si occupa, infatti, della distribuzione di parrucche per i bambini colpiti dal cancro. Il grande entusiasmo per la propria idea di beneficienza, purtroppo, è stato subito spento dall’istituto scolastico.
Invece di essere lodata e premiata per l’estremo altruismo dimostrato, Niamh è stata punita dalla Mounts Bay Academy. La preside ha ritenuto il suo nuovo look troppo azzardato e inadatto per le aule scolastiche. Secondo le sue dichiarazioni al Daily Mail, il suo aspetto avrebbe addirittura potuto impressionare gli altri studenti. Così, è stata presa la decisione di sospenderla per aver infranto la regola che prevede capelli lunghi almeno un centimetro. «Tutti gli studenti sanno che questa è la politica scolastica», ha spiegato la dirigente Sara Davey al Daily Mail.
Successivamente la scelta della scuola è stata ridimensionata e ripensata. La dirigenza dell’istituto ha spiegato che la ragazza e la sua famiglia avrebbero dovuto avvisare prima di completare il gesto, oppure trovare un altro modo per fare beneficienza. In ogni caso Niamh è stata riammessa alle lezioni, anche se dovrà coprirsi il capo fino alla ricrescita dei capelli. La madre della studentessa ha dichiarato a Thomas Burrows del Daily Mail di essere indignata nei confronti della scuola, ma molto orgogliosa del coraggio della figlia. «Niamh è una ragazza con ottimi voti, canta, suona la chitarra ed è estremamente generosa. Per questo sono così sconvolta che la scuola l’abbia umiliata».
Ancora una volta ci troviamo davanti a un fatto che ha dell’incredibile: un atto generoso che non solo non viene apprezzato, ma punito. Viene ribadita l’intolleranza nei confronti della diversità. La vicenda ha costretto la responsabile di Little Princess Trust, Monica Glass, a ricordare a coloro che vogliono donare i capelli di avere il permesso dei genitori e delle altre autorità o istituzioni che potrebbero essere coinvolte. In una società libera nessuno dovrebbe essere giudicato, ne tanto meno isolato, per il proprio look. Come ha scritto la ragazza sul suo profilo Facebook: «I miei capelli non definiscono chi sono come persona».
Sara Tonelli
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