A quanti manca la vecchia e cara moneta della lira? Quasi sicuramente, alla maggior parte degli italiani, e non solo per tutte le cose che si potevano comprare con molti meno soldi rispetto a oggi, ma anche per lo stile di vita che permetteva di fare. Tuttavia, sebbene la lira abbia avuto corso effettivo fino al 28 febbraio del 2002, molti nostalgici ne hanno conservato, per sbaglio o appositamente, alcuni pezzi – fra monete e cartaceo –, al fine di non seppellirne mai del tutto il ricordo. E proprio a coloro i quali hanno avuto quest’idea è riferito quest’articolo, poiché, probabilmente, non sanno di avere in casa una vera e propria fortuna – per sicurezza, visitare il sito Moneterare.net e visualizzare i pezzi rari che, attualmente, valgono migliaia di euro. Errore nel conio della moneta in sé, e la singolarità, rappresentano i due elementi fondamentali affinché possano essere quotate quanto più possibile.
Come riporta GQItalia, in tal proposito, vi sono (in prevalenza) determinate monete per cui gli appassionati di numismatica pagherebbero somme da capogiro. Quali? Principalmente quelle coniate fra gli anni ’40 e ’50 del 1900; soprattutto risalenti al dopoguerra, come le 10 lire con il ramo d’ulivo e il cavallo alato, che valgono oltre 4000 euro. O anche quella da 2 lire con, al posto dell’immagine di donna, un contadino che ara la terra, per cui un collezionista potrebbe pagare anche 1800 euro pur di averla. Se si possiede, nondimeno, la prima moneta da 5 lire foggiata nell’anno 1946, raffigurante una donna portante una fiaccola, sulla testa, e sulla croce, invece, un grappolo d’uva, quest’ultima può valere anche 1200 euro. Essendo stata realizzata, per lo più, con un tipo di materiale chiamato Italma (Italiano Alluminio Magnesio), sostanza adoperata proprio dalla Zecca dello Stato, e che conferisce, alla moneta, un peso di, circa, 26,7 grammi, il valore cresce notevolmente.
Ve ne sono altre create, invece, fra gli anni ’50 e ’70, le quali, seppur, la maggior parte, aventi valore inferiore rispetto ad alcune di quelle precedentemente descritte, hanno, anch’esse, un certo rilievo economico. Fra queste, le prime 100 lire, coniate nel 1955, che valgono oltre 1000 euro. Insomma, sono parecchi i pezzi per cui gli amatori spenderebbero volentieri un capitale, e come su detto, basta visitare il sito che ne cura la valuta per sapere se si è davvero possidenti di uno dei pezzi descritti. Ovviamente, i collezionisti tengono conto anche dello stato di conservazione della moneta, la quale, più è in ottime condizioni – nonostante il passare del tempo –, più vengono valutate in denaro. Dato questo, che aspetti? Vai a controllare immediatamente le lire che hai, potresti, domani, svegliarti con 4000 euro in banca (e scusate se è poco!).
Anastasia Gambera
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