Si conclude oggi la Settimana della moda di Milano, durante la quale sono state presentate tutte le collezioni delle maggiori griffe per l’autunno-inverno 2015/2016. Tra le altre, sono previste per oggi le sfilate di Giorgio Armani e DSQUARED2. Tra lunghezze mini, midi e maxi e tra i più svariati tessuti (dalla pelle al cotone, dalla lana al denim, dalla pelliccia al raso), facciamo il resoconto dei trend dettati da alcuni dei maggiori stilisti che ci accompagneranno nei futuri mesi invernali.
MOSCHINO
La sfilata di Moschino si è aperta sulle note di Supersonic – singolo del 1988 del gruppo rap J. J. Fad – e, in questo modo, si è subito percepito il mood hip-hop nell’aria, anche grazie al Ghettoblaster che ha fatto da sfondo durante la sfilata. La passerella è iniziata con piumini over in tonalità accese abbinati a micro top, sia di pelle in stile bra sia di tessuto: a fascia e abbinati a leggings, a mini imbottite o a shorts di pelle che toccano il ginocchio. L’influenza sporty attraversa l’intera collezione e si palesa su felpe e t-shirt che ricordano divise da rugby e da basket. Per questa stagione, Jeremy Scott ha scelto i Looney Tunes come protagonisti delle proprie creazioni: Titti e Silvestro, Duffy Duck, Bugs Bunny, Taz e Porky Pig, che ritroviamo su morbidi maglioni, giacche e pantaloncini. Nella collezione non ha meno importanza il denim abbinato al gold. Emblematici i graffiti che inondano pellicce, borse e persino sfarzosi abiti da grande soirée.
DOLCE&GABBANA
Musa ispiratrice del fall-winter 2015/2016 targato Dolce&Gabbana è Bianca Balti, perfetta testimonial della nuova collezione dedicata al magico momento della maternità. Bianca arriva in passerella radiosa, durante il sesto mese di una gravidanza gelosamente preservata dai mass-media. All’insegna di ispirazioni che affondano le proprie radici in Italia, la colonna sonora della sfilata è stata una emozionante The Magic of Love di Pavarotti e Lionel Richie: trionfatori assoluti il bianco e nero, quasi nel tentativo di fare un tuffo nel passato, sfogliando vecchie foto dei nostri avi. Dalle signore ottantenni ai neonati di neanche 3 mesi, Dolce&Gabbana per il défilé ha giocato con i ruoli della famiglia di un tempo: la nonna con il rosario in mano, il nonno austero, la mamma con un bambino in braccio, il ragazzino imberbe vestito a festa. Indimenticabili le scritte «amore per sempre», «ti voglio bene», «amore amore» sulle felpe grigio piombo, le corone d’oro ricamate sui cappotti, le pellicce di agnellone e gli stivali di pelo che ricordano atmosfere antiche e un po’ rudi, mestieri di campagna e le belle tradizioni.
ROBERTO CAVALLI
Forte impatto grafico per Massimiliano Giornetti, che crea una collezione dove grandi campiture di colore si accostano tra loro all’insegna di un’estetica geometrica su abiti affusolati e fluidi. Audaci inserti di colore si mischiano e si confondono in tante piccole tessere irregolari nelle pellicce; le gonne in tweed sono, invece, caratterizzate da plissettature che illudono l’occhio con il chiaroscuro. Perfino i bottoni ammaliano grazie ai contrasti cromatici, così come gli orli asimmetrici e le mantelle.
ELISABETTA FRANCHI
Japan-style super femminile per Elisabetta Franchi, che reinterpreta in modo tutto nuovo la bellezza del lontano Oriente. Gioca, infatti, su un contrasto decisamente inusuale: l’Oriente etereo e sensuale viene accostato al rigore del guardaroba maschile. Ai grafismi e i colori che ricordano la femminilità del Sol Levante vengono accostati smoking, pantaloni a vita alta e giacche dal taglio over. Tantissime le stampe all over: rami fioriti e paesaggi innevati ricordano le romantiche vie di Kyoto e arricchiscono le trame di abiti, camicie e gonne. Sono i ricami artigianali ad abbellire, invece, abiti e bluse dalle maniche ampie, emulando il taglio del celebre kimono. Il leitmotiv orientale ritorna anche con le nappe, che impreziosiscono i cordoni in modo squisitamente raffinato, strizzando il girovita di gonne e pantaloni. Punto di forza della collezione sono i tessuti: in primis i rasi cangianti, che realizzano volumi vaporosi per gonne svasate, a tulipano e ad anfora, o per abitini doll-style dal girovita in evidenza. I colori? Il blu inchiostro campeggia, ma molto presenti sono anche il rosso lampone, il nero, il cipria, il mou e l’ avorio.
PUCCI
Pucci presenta immediatamente un segno di rottura: il bianco e nero anziché il colore. «È il mio tributo alla collezione bianca e nera del Marchese, una delle più belle», racconta Dundas. «La presentò quando tutti iniziarono a copiarlo. Fu la dimostrazione che il suo estro era inimitabile». Il defilé continua ripercorrendo i segni dello zodiaco. Tutti disegnati a mano ricavando stampe, maglie jaquard, pizzi e fil coupé che costituiscono abiti in perfetto stile Dundas-Pucci: sexy, scenografici, femminili. Si termina, infine, con creazioni di velluto e chiffon trasparente e colorato, con forti richiami allo stile rock-star anni Settanta, non a caso un’altra estetica cara a questo designer.
JIL SANDER
Irrompono sulla passerella pantaloni svasati che toccano terra e, dove c’era una giacca, c’è adesso un cappotto chiuso da una cintura che però non stringe la vita, in modo tale che la lunga, costruita e verticale silhouette non venga in alcun modo trasformata. Il colore prediletto è un confortevole verde petrolio. La sfilata di Rodolfo Paglialunga per Jil Sander si basa su un guardaroba moderno e facilmente portabile nella vita di ogni giorno, risultato non sempre facile nel mondo dell’alta moda. Le giacche smilze portate con le gonne-pantaloni, gli abiti-scamiciati longuette (da indossare anche coi pantaloni), i grandi cappotti di pelliccia a effetto teddy-bear, tutto è caratterizzato da estrema praticità senza perdere la bellezza della propria unicità. Per il nightwear i tubini neri si fanno improvvisamente più complessi, ricavati come sono da forme asimmetriche, patchwork di tessuti e trasparenze tono su tono. Non mancano gli slip-dress, dovuto omaggio al rigore degli anni Novanta.
MARNI
Non più figlia di Prada, Marni si sta ritagliando un ruolo da protagonista sul palcoscenico della moda contemporanea. Parole d’ordine: rigore e spietata autorevolezza. La direzione che prende è nuova, ma durissima. Gonne lunghissime e cappotti quasi tagliati col righello la fanno da padrona. Il mood che segue è quello del no-gender e no-sex, che taglia invece di cucire e scompone invece di abbigliare. Sembra quasi un azzeramento dei sessi e, a guardare bene, si nota l’intenzione di dare nuova linfa ai costumi, mai cambiatia a tal punto da almeno quarant’anni a questa parte. Borse rigide, décolleté scultoree e tutte in pitone colorato incidono ampiamente nella couture più controversa della Milano Fashion Week.
GUCCI
Tra gli esordi, va assolutamente ricordato quello di Alessandro Michele con la nuova collezione per Gucci. Il suo mix and match non ha fatto rimpiangere per nulla l’addio alla maison di Frida Giannini. Durante la sfilata, infatti, è stato presentato di tutto: abiti dalle forme varie, fasce per capelli, cinture, lunghe collanine e foulard annodati in un lungo fiocco in chiffon di seta.
ALBERTA FERRETTI
L’elemento fiabesco e floreale che ricorda un bosco durante i mesi freddi ha contraddistinto il classico stile etereo e femminile di Alberta Ferretti. Nel corso della passerella hanno sfilato abiti trasparenti, impalpabili ma sapientemente ricamati nei punti giusti. Il gusto ottocentesco delle gonne lunghe con stilemi e vari pannelli è stato abbinato a bluse bianche o pastello, in uno sposalizio perfetto.
PRADA
Nuovo mood anche per la maison Prada, che reinterpreta lo stile palazzo con colori sorbetto quali rosa, celeste e verdino. Squisiti i coordinati giacca doppiopetto e pantalone dritto, ma è negli abiti che si denota il cambio generazionale: corti, con gonne strutturate e scollature omerali.
FENDI
E’ stata la corrente costruttivista degli anni Venti a ispirare Karl Lagerfeld per questa collezione Fendi. Lagerfeld ha puntato tutto sulla silhouette, che si trasforma in modo inaspettato: tubini lineari in nappa cedono il passo a maxi piumini cocoon, alternandosi a mini bustier in visone rasato. Le gonne a matita sono mosse da rigidi pannelli in cuoio – e non dimentichiamo le camicie, impreziosite da elementi in pelle tagliati a vivo, e i cappotti oversize a doppiopetto. Anche gli accessori, ossia il vero core business della maison, vengono rivisti in chiave costruttivista: gli stivaletti hanno il tacco in plexiglass, mentre le classiche borse sono in materiali nuovi, come la pelliccia, il suede e lo shearling. Accattivanti, infine, i guanti con risvolto in visone.
Nella gallery potete visualizzare nel dettaglio tutti i trend di stagione.
Chiara Grasso
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