Si è appresa da pochi minuti la triste notizia della morte di Maurizio Costanzo. Il famoso giornalista, conduttore tv, autore e sceneggiatore aveva 84 anni ed è morto a Roma. La comunicazione è arrivata dal suo ufficio stampa.
Maurizio Costanzo con la sua profonda cultura si è reso icona della tv, ha tenuto compagnia a milioni di italiani attraverso i suoi programmi televisivi. Tra i suoi più grandi successi troviamo sicuramente il suo “Maurizio Costanzo Show”, ideato nel 1982 e portato avanti fino al 2009. Verrà poi ripreso nel 2015 e concluso nel 2017. Con quarantadue edizioni all’attivo è stato il talk show più longevo della televisione italiana.
Grande amico di Giovanni Falcone, giudice e vittima della mafia degli anni ’90, Maurizio Costanzo l’ha ospitato diverse volte nei suoi programmi televisivi, testimoniando così di stare dalla “parte giusta”. Famosissima la scena in cui Costanzo bruciò in diretta una maglietta con scritto “Mafia made in Italy“. Proprio questo suo impegno sembra essere la causa, il 14 maggio 1993, di un attentato: una Fiat Uno imbottita di novanta chilogrammi di tritolo esplose a Roma in via Ruggero Fauro (vicino al Teatro Parioli).
Al momento dell’esplosione erano in transito due autovetture: una Mercedes blu, presa a nolo la mattina stessa, condotta da Stefano Degni, su cui sedevano Maurizio Costanzo (di ritorno dalle registrazioni del Maurizio Costanzo Show) e la sua compagna Maria De Filippi e, a brevissima distanza, una Lancia Thema con a bordo le guardie del corpo Fabio De Palo (rimasto lievemente ferito) e Aldo Re (che subì lesioni legate allo shock).[34] Fortunatamente, non ci furono vittime e gli occupanti della Mercedes rimasero illesi per un ritardo nello scoppio causato dal telecomando e per un muretto di una scuola che fece da protezione all’automobile blindata di Costanzo. Le indagini successive e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia accertarono che gli autori dell’attentato erano alcuni mafiosi di Brancaccio e che Costanzo era uno dei principali obiettivi da eliminare per Cosa nostra a causa delle sue trasmissioni.
Chiara Rizzo
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