Da Focus, non ci sono più alibi per incolpare la pasta accusandola di far ingrassare. E’ ufficiale, se mangiata nelle giuste quantità non fa ingrassare, anzi fa bene.
A sfatare il mito che avvolge e addita la pasta di far ingrassare ci pensa una ricerca pubblicata sul British Medical Journal Open. Un gruppo di ricercatori Canadesi ha analizzato e selezionato circa 30 ricerche delle più affidabili condotte precedentemente sul tema, ricerche che avevano confrontato gli esiti di due gruppi di persone in regime di dieta ipocalorica uno con inclusione di consumo di pasta e l’ altro senza.
Gli studi presi in considerazione hanno nel complesso interessato un campione di 2,500 persone, dunque molto ampio, seguite nell’ arco di ben 3 mesi sufficienti a trarre conclusioni considerevoli circa le conseguenze di un’ alimentazione con assunzione o senza assunzione di pasta in regimi di diete ipocaloriche. Ciò che è emerso dalle ricerche è che: chi seguiva una dieta, a indice glicemico basso, comprendente il consumo tre volte alla settimana è rimasto stabile nel peso o, sorprendentemente, è dimagrito, sebbene di poco, e soprattutto non ha acquistato peso rispetto a chi seguiva una dieta priva di pasta.
Tutto ciò si spiega analizzando le proprietà nutrizionali. I carboidrati presenti in essa , a differenza di quelli dei cereali per la colazione, per esempio, hanno un indice glicemico moderato, ciò significa che il rilascio della glicemia nel sangue avviene in modo più lento e questo contribuisce ad aumentare nell’ organismo il senso di sazietà per questo al contrario del falso mito diffuso tra le persone la pasta non fa ingrassare anzi aiuta a ridurre il senso di fame ritardandolo. Pochi sanno , inoltre, che la pasta contiene serotonina: l’ormone della felicità noto per le sue capacità di controllo sul metabolismo. Novità recenti riguardano la pasta integrale, la preferita di molti. Essa sebbene contenga un maggior quantitativo di fibre, di cui è ricchissima, il suo consumo non incide sulla leptina: l’ ormone che ci dà sazietà, né sull’ indice di glicemia.
Ma attenzione alle dosi. Come per tutto è importante non farne un abuso, si consiglia di consumarne una sana e sufficiente dose da 70/80 grammi al massimo per pasto. A dare manforte a questo recente studio ci pensa uno studio nostrano: lo studio Moli-sani che ha analizzato le abitudini alimentari di 20.000 italiani e ha evidenziato che chi mangia pasta gode di un minore indice di massa grassa rispetto a chi non ne consuma. Tali ricerche volute anche dai grandi produttori di pasta, come Barilla, contribuiranno a rivoluzionare le false credenze sulla pasta. In conclusione, quindi, per tutti coloro che sono a dieta, in vista dell’ estate, e che devono già rinunciare a moltissimi piaceri del palato: gioite e godete di un buon piatto di pasta e fatene una alleata, essa vi tirerà sul’ umore e vi aiuterà a mantenervi sani e sazi senza ostacolare il vostro agognato dimagrimento.
Gilda Angrisani
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