Tanto luogo di primati culturali e turistici in passato, quanto carente di attrazioni e di riconoscimenti di un certo calibro da decenni a questa parte: ecco il ritratto del Bel Paese che emerge specialmente dalla bocca dell’italiano medio. Per fortuna, certe classifiche mondiali non la pensano allo stesso modo. Una recente graduatoria pubblicata da TripAdvisor, infatti, ha designato come migliore hotel per le famiglie una struttura alberghiera sita a Ortisei, in Trentino Alto Adige. Si tratta del Cavallino Bianco Family Spa Grand Hotel, che ha ricevuto in premio il Travellers’ Choice Award 2013, 2014 e 2015.
In effetti, nel sito ufficiale – peraltro graficamente impeccabile – del luogo si legge: «Saporite colazioni e deliziose creazioni gourmet, il magico mondo di giochi e animazioni per i bambini, la più grande superficie acquatica dell’Alto Adige e la vasta area della lussuosa Wellness & Spa sono a vostra completa disposizione, tutto incluso. Nessun compromesso quando pensiamo al benessere della vostra famiglia». Le premesse sembrano promettenti sia durante l’alta stagione che in giornate o weekend lontani da festività e vacanze specifiche – a patto, naturalmente, che si sia pronti a pagare il giusto prezzo per i servizi ricevuti e che le mete di montagna attirino.
Se queste due condizioni sono rispettate, l’Alto Adige è pronto ad offrire soggiorni di rara qualità: la regione risulta, infatti, in testa a livello nazionale per numero di strutture turistiche vincitrici (27) e di premi ricevuti (37), seguita dalla Campania con 33 riconoscimenti e 24 stabilimenti premiati e, in terza posizione, dalla Toscana, detentrice di 20 strutture in classifica e 26 riconoscimenti. Non si pensi, tuttavia, che si tratti di casi isolati: delle 1851 strutture premiate lo scorso anno, infatti, ben 152 sono italiane. A spiccare è, in particolare, l’Hotel Belvedere di Riccione, in terza posizione nel continente e in prima in territorio nazionale, oltre al primato anche nella categoria di miglior servizio offerto.
Ciò a dimostrazione del fatto che la tradizione italiana di accoglienza e turismo ha una serietà potenzialmente elevatissima, che ben si sposa con quanto il Paese ha da offrire in termini di bellezze naturali, artistiche e urbane. Non è colpa dell’Italia in sé, dunque, se manca certa valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, quanto di chi – pur avendo la materia prima a portata di mano – non sa come affinare così tanti diamanti allo stato grezzo. Fortuna che le eccezioni esistono e che, a ben vedere, non sono poi così sporadiche.
Eva Luna Mascolino
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