• Le firme
  • Disclaimer
  • Contatti
  • Privacy
Facebook Twitter Instagram Linkedin

Logo

  • Best politik
    • Estera
    • Interna
  • Attualità
    • Incontri
  • Business
    • Travel
  • Societas
    • High school
    • Pentole e padelle
    • Fashion
    • Gossip
  • Sex revolution
    • Problemi di coppia
  • Dante & Socrate
    • Art attack
    • Smart language
  • After Big Bang
    • Green planet
    • Pillole di Asclepio
  • Tech
    • App
    • Motori
  • Entertainment
    • Settima arte
    • Tubo catodico
    • Dietro le quinte
    • Pentagramma
    • Web factory
    • Sala giochi
    • Voci di Sport
  • Città
    • Bologna
    • Firenze
    • Milano
    • Parma
    • Roma
    • Torino
    • Agrigento
    • Caltanissetta
    • Catania
    • Enna
    • Messina
    • Palermo
    • Ragusa
    • Siracusa
    • Trapani
  • Voci d’Ateneo
    • UniBO
    • UniCT
    vocidisportp
  • Voci di Sport
  • Calcio
    • Serie A
    • Serie B
    • Euro racconti
    • Fanstasie sudamericane
  • MotoGP
  • Formula 1
  • Basket
  • Pallavolo
  • Tennis
  • Personaggi
  • Altri sport
The Girl Effect: l’effetto su chi?
25 Novembre 2014
Societas

The Girl Effect: l’effetto su chi?

Home » Societas » The Girl Effect: l’effetto su chi?

Si chiama The Clock is Ticking, è stato caricato su YouTube già da quattro anni, ha iniziato ad avere una certa risonanza nell’ultimo mese ed è un’iniziativa organizzata da The Girl Effect, il movimento che ha come obiettivo la fine della povertà per le adolescenti, per le loro famiglie, per le loro comunità, per i loro Paesi e per il mondo, come si legge in inglese nel sito ufficiale. 

Girl effect Ennesimo di numerosi progetti del movimento, il video spiega tramite musiche ed animazioni accattivanti e d’impatto quale sia la soluzione più semplice per cambiare la spiacevole condizione di molte giovanissime. Nell’arco di poco tempo ha iniziato a fare il giro del mondo. Di quale mondo, però? Di quello virtuale, ossia di chi possiede un computer. Non solo: del mondo di chi ha il tempo e la voglia di guardare dei video come questi. Del mondo di chi, nell’imbattersi in The Girl Effect, avverte anche solo un minimo di slancio. Del mondo di chi può, quindi, permettersi il lusso di provare solo interesse e di non provare sulla propria pelle il problema.

Questo è il mondo di chi non può cambiare il mondo, il mondo di chi resta seduto a casa a leggere statistiche, articoli di giornale sempre più preoccupanti e tanto fantasiosi quanto teorici modi per limitare i rischi di HIV e AIDS tramite YouTube. E The Girl Effect parla solo e soltanto a questo mondo, perché usa uno strumento che non è di tutti e che non raggiunge tutti e che, anzi, non raggiunge in particolare i diretti interessati e coloro che potrebbero concretamente agire sul problema per risolverlo. Quale sarebbe la soluzione, altrimenti?
Precipitarsi su due piedi in un Paese scelto a caso del Terzo Mondo, prelevare una dodicenne e portarla indietro con sé affinché abbia diritto a cure mediche ed istruzione pubblica, prima che l’orologio continui a muoversi? La percentuale di chi lo farebbe spinto solo dalla visione di un tale video è bassissima; ancora più debole è il numero di chi avrebbe la possibilità economica per farlo; quasi rasente lo zero la disponibilità ad intraprendere una vera e propria lotta contro la burocrazia per riuscire nell’intento. Facile da immaginare, a questo punto, la percentuale di chi, pur riuscendo nell’intento, sarebbe poi capace di garantire l’integrazione razziale, l’affetto necessario, un’adeguata situazione familiare della suddetta dodicenne e di garantire, qualche anno dopo, la continuazione di tale catena quantomeno per una generazione.

Anche ammesso che simili percentuali sfortunate aiutino qualche decina di ragazzine, ciò non significa che il problema si possa considerare risolto, limitato o in procinto di scomparire. Miliardi di persone continuerebbero a rimanere nella stessa condizione e non perché non ci sia abbastanza gente pronta ad adottare bambine, quanto perché ad essere riformati dovrebbero essere centinaia di sistemi socio-politici, sanitari e dell’istruzione, peraltro basati su una visione distorta e parziale del ruolo della donna a livello umano, familiare e sociale.
Davvero basta un corto di tre minuti per far fronte a tutto questo? Davvero basta navigare su internet per cambiare le sorti di circa metà della popolazione mondiale? Davvero ammirare iniziative del genere le rende efficaci e realistiche? Davvero il mondo del web sente di avere la coscienza leggera, quando applaude a tali progetti e poi ricomincia a vivere nel menefreghismo per il resto della propria esistenza?

Eva Luna Mascolino

mcm bags for sale
toms wedges sale
mcm handbag
cheap toms online
toms after christmas sale
louboutin soldes
toms after christmas sale
christian louboutin pas cher
black timberland boots
toms black friday

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.

  • Autore
  • Ultimi Articoli
Redazione VdC

About Redazione VdC

Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.

  • Pigozzi (Fincantieri): «Con Respect for Future puntiamo su inclusione e parità di genere» - 15/07/2025
  • F1, cosa ci lascia il GP di Gran Bretagna? - 07/07/2025
  • F1, cosa ci lascia il GP d’Austria: Norris vince su Piastri e Leclerc - 30/06/2025
  • Dal carburante ai pedaggi: come gestire la flotta aziendale in modo efficiente e digitale - 21/06/2025
  • F1, cosa ci lascia il GP del Canada: Russell vince su Verstappen e Antonelli - 16/06/2025
  • sensibilizzazione
  • Video
  • dibattito
  • società
  • thegirleffect
  • critica
  • povertà
  • terzomondo
   ← precedente
successivo →   
  • Pigozzi (Fincantieri): «Con Respect for Future puntiamo su inclusione e parità di genere» Pigozzi (Fincantieri): «Con Respect for Future puntiamo su inclusione e parità di genere»
    15 Luglio
    Business
  • Chiamatelo “Sua Maestà”, Jannik Sinner trionfa a Wimbledon Chiamatelo “Sua Maestà”, Jannik Sinner trionfa a Wimbledon
    14 Luglio
    Tennis
  • Chelsea campione, ma il nuovo Mondiale per club fa discutere Chelsea campione, ma il nuovo Mondiale per club fa discutere
    14 Luglio
    Calcio
  • F1, cosa ci lascia il GP di Gran Bretagna? F1, cosa ci lascia il GP di Gran Bretagna?
    7 Luglio
    Formula 1
  • Juventus, finisce il sogno Mondiale: testa alla prossima stagione Juventus, finisce il sogno Mondiale: testa alla prossima stagione
    2 Luglio
    Calcio
  • F1, cosa ci lascia il GP d’Austria: Norris vince su Piastri e Leclerc F1, cosa ci lascia il GP d’Austria: Norris vince su Piastri e Leclerc
    30 Giugno
    Formula 1
© Associazione Culturale Voci di Corridoio Preside Voci di Città
Testata registrata al Tribunale di Catania. 27/2011 del 29/12/2011
Associazione Culturale Voci di Corridoio
Presidente: Francesco Mascali
Direttore Responsabile: Andrea Lo Giudice
Powered by HiddenPC