Lei è Lorenza Di Sepio, è nata a Roma nel 1983 e lì si è esercitata da autodidatta fino alla maturità, per poi intraprendere la strada dell’animazione in 2D e spopolare recentemente sul web con la webstrip di Simple e Madama, uno dei fumetti italiani più amati e conosciuti online. Proprio quest’anno ha esordito anche in cartaceo, pubblicando per Magic Press Edizioni il volume Simple&Madama: La scintilla, già presentato in anteprima al Lucca Comics & Games che si è tenuto tra il 30 ottobre e il 2 novembre scorsi. Nonostante il successo ottenuto, dalla sua mano continuano a nascere gli episodi più disparati che coinvolgono Simple e Madama, una tenera coppia contraddistinta da tante gaffe e da tanti momenti di dolcezza, in cui l’universo maschile e femminile sono disegnati con abilità, ironia e tenerezza, rendendo istantanea l’immedesimazione e l’ammirazione per la maniera originale in cui racconta piccole esperienze quotidiane vicine a quelle di tutti. Voci di Città ha realizzato un’intervista alla talentuosa e disponibile fumettista, di seguito per voi in versione integrale.
Per primissima cosa, vorrei chiederti di descrivermi brevemente Simple&Madama: chi sono, cosa fanno, in che modo li hai conosciuti. Tutto quello che pensi debba sapere chi non ha mai sentito parlare di loro, insomma.
Lorenza: «Simple e Madama sono una coppia, sono un po’ lo “specchio” della maggior parte di noi. Simple è il lato semplice e genuino della coppia. Quello più accondiscendente e paziente. Per questa sua natura, più che un protagonista è la “spalla” di Madama. Umorale, gelosa, un po’ prepotente, ma non meno innamorata! Ciò che le storie raccontano è niente di più niente di meno di ciò che può succedere ad ognuno di noi. Simple&Madama sono una coppia, ma ognuno può ritrovarsi nell’uno o nell’altro non per forza nei ranghi che ho scelto. A volte ci si rispecchia invertiti di ruolo, oppure con l’amica, o con il fratello, o con chiunque abbia un pezzetto del nostro cuore! Non si troverà quindi fantasy, magie, o ansie di alcun tipo, nelle storie di Simple&Madama. Ma semplice quotidianità… Posta in modo da far sorridere dei guai di tutti i giorni. I personaggi sono usciti fuori da soli, per caso. Ho creato qualche vignetta senza pretese, per svago, roba creata velocemente per condividerla nel mio privato… Poi la rete e i social hanno fatto il resto!»
Concordo sul fatto che ci si riesca a rispecchiare in Simple o in Madama in base alle situazioni e alla vignetta specifica! E sono curiosa di sapere da cosa ti lasci ispirare ora che loro esistono, per le vignette e per il carattere dei personaggi.
L: «Per quanto riguarda la creatività e l’ispirazione, non mi basta far altro che guardarmi intorno. Attingo dalla mia vita e da quella di chi ho attorno… Nulla di più semplice!»
Ti faccio ora una domanda un po’ più articolata, da curiosa e da profana del disegno. Come nascono di solito le tue vignette? Ti viene in mente prima la scena e poi il modo in cui Simple&Madama si comporterebbero in quel dato contesto? O inizi a disegnare e lasci che il resto prenda forma a poco a poco? Oppure prendi ogni volta spunto da aneddoti vissuti più o meno in prima persona? E una volta avuta “l’illuminazione”, per creare la vignetta quali sono le tappe che segui? Hai dei posti fissi in cui ti piace disegnare, o ti adegui al posto in cui ti trovi per non “perdere l’attimo”?
L: «In realtà, nella creazione di una vignetta accade più o meno tutto insieme… Magari sono per strada, con gli amici, o a fare la spesa…e basta una parola, o un contesto, per pensare “fermi tutti! Questa è da disegnare!” Per questo giro sempre con un Block notes nella borsa. Non so mai dove e quando l’ispirazione possa arrivare…e allora devo essere pronta a salvare e bloccare l’idea! Per il libro, invece, è un po’ diverso. È più ragionato, quindi procedo prima pensando al messaggio che voglio dare e poi gli creo il contesto coi personaggi. Una volta avuta l’idea di base, è tutta in discesa: lavoro direttamente in digitale (ma, precisiamo, non fa tutto il pc!)».
Prima di Simple&Madama disegnavi già? Lo facevi per passione e/o per lavoro?
L: «Io ho sempre disegnato. Ancor prima di imparare a scrivere, già desideravo fare questo lavoro. Nonostante sia stata portata a scegliere scuole non di formazione artistica, ho comunque perseverato da autodidatta in questo obiettivo. E sono contentissima del risultato! Prima di trovarmi catapultata nell’avventura editoriale di Simple&madama ho lavorato (e lavoro tuttora) nel campo dell’animazione, principalmente facendo storyboard.»
Cosa legge una fumettista come te? C’è qualche fumetto o cartone animato a cui ti ispiri particolarmente, o che tieni a mente come “modello”, per lo stile o per la tematica? E quali sono stati quelli che più ti hanno formata e aiutata?
L: «Sul leggere i fumetti devo fare un mea culpa…sono cresciuta a pane e cartoon e di fumetti ne ho letti pochi. Giusto qualche manga ai tempi della scuola. Adesso, gli unici che ho tenuto sullo scaffale (oltre qualche volume giapponese come Devilman, Berserk e Ken il guerriero, da cui sicuramente posso affermare di non aver preso spunto!!!) sono fumetti di Paco Roca, Ortolani, Gud e Miller. Ma anche per loro vale la stessa cosa, mi hanno aiutata con la motivazione, ma non “ispirata” stilisticamente! (né azzardo un paragone!) Quanto invece ai cartoni animati, fino a tarda età ho divorato i classici Disney ed anime passati in TV. I Cavalieri dello Zodiaco, Dr. Slump e Arale, Il fantastico mondo di Paul, Adventure Time, ma anche qui non sento l’influenza di nessuno di loro! Di certo, credo siano comunque tasselli importanti della mia formazione, ma non so bene in che modo!»
E qual è la cosa che, una volta creati Simple&Madama, ti ha fatto prendere la decisione di continuare su quella strada?
L: «Il motivo per cui ho continuato con Simple&Madama è fondamentalmente il feedback dalla rete. E’ stato intenso e motivante da subito… Già nelle prime settimane la pagina era schizzata a 10.000 likes e continua costantemente a crescere. Perché interrompere? Lo farò quando non avrò più storie che facciano ridere!»
Ecco, a questo proposito allora dimmi: com’è cambiata la tua vita dopo Simple&Madama? Ti aspettavi questa notorietà su internet?
L: «Questa notorietà, se così si può dire, non me l’aspettavo assolutamente. Nè quando ho cominciato né tantomeno adesso, alla soglia dei 97.000 likes. E la mia vita non è cambiata, ma è sicuramente cambiato il mio approccio coi social. Sono sempre stata estremamente riservata… E questo è stato il cambiamento più grande. Affrontare la rete con foto, interviste, anche richieste d’amicizia di sconosciuti! Insomma, metterci la faccia è la cosa che mi fa più fatica, ma è comunque un prezzo che pago volentieri.»
E che rapporto hai con i fan che ti hanno conosciuta – come disegnatrice o come persona – grazie a questi tuoi due personaggi?
L: «Con loro ho un rapporto meraviglioso. Adoro leggere i loro commenti, contare le condivisioni, per me non è solo un modo di testare l’indice di gradimento, ma è soprattutto una “carica” creativa. Molti di loro, anche se non li ho mai visti, ormai li riconosco tra i nomi degli utenti. Altri, che mi hanno seguita in più fiere, li riconosco anche di persona… Ed è bellissimo! Siamo proprio una categoria!»
Mi dicevi che tendenzialmente sei sempre stata molto riservata – e penso che in questo Simple&Madama ti abbiano dato un motivo in più per superare i tuoi limiti. Come hai vissuto l’esperienza del Lucca Comics di qualche settimana fa, in questo senso?
L: «Sì, verissimo. Anche se il progetto è iniziato proprio raccontando mie avventure e disavventure, non amo parlare troppo di me! Credo un po’ si percepisca, anche su come ho approcciato coi lettori alle fiere, o alle interviste. Quella di Lucca, in questo senso, è stata un’esperienza traumatica! Anche se comunque il gioco vale la candela, eh!»
Quali sono le tre cose che ti sono rimaste più piacevolmente impresse e quelle che invece non vorresti si ripetessero più ad eventi simili?
L: «Tre cose piacevoli, mmmh. Beh, prima di ogni altra cosa, l’approccio coi lettori! Vedere gente che fa la fila o impiega tanto del suo tempo per aspettare te…è una sensazione indescribile. Cerco sempre di farli attendere il meno possibile, ma trovo anche giusto perdere un po’ di tempo con ognuno di loro per ricambiare la disponibilità! Un’altra cosa positiva è stato l’avere 4 giorni con i ragazzi della redazione della Magic Press. È uno staff completo di professionisti che, nonostante ci avessi lavorato tanto insieme per questo libro, non conoscevo ancora molto dal lato “umano”. Come terza impressione positiva, è proprio tutta l’atmosfera della fiera. E’ un lavoro, ma allo stesso tempo anche una festa, quindi la rifarei ogni volta senza pensarci nemmeno! Per quanto riguarda invece le tre negative, non me ne vengono in mente. L’unica esperienza che vorrei evitare la prossima volta, ma che sicuramente non potrò, è la conferenza stampa! Io già sono timida di mio, col microfono davanti e tanta gente seduta ad ascoltare e prendere appunti…è anche peggio!»
C’è un “regalo” che senti di aver ricevuto in maniera particolare da situazioni, coincidenze o persone durante questa esperienza?
L: «Di regali dai lettori ne ricevo tanti e sono sempre graditissimi! Soprattutto dolcetti e ciambelle! Però ciò che di più bello continuano a regalarmi è il loro tempo ed il loro entusiasmo per il mio lavoro. E questo è impagabile!»
Spero di poter venire a uno dei prossimi raduni – perciò la prossima domanda è di ordine puramente pratico: ne hai altri in mente, magari in altre città italiane (io voto per la Sicilia eventualmente)?
L: «Di incontri coi lettori ne stiamo programmando diversi con l’editore. Di sicuri a breve ci sono Roma e Napoli, probabilmente entro Natale. Poi vedremo! Per quanto riguarda la Sicilia, sarò presente all’etna comics…quindi ti aspetto lì! Poi tutte le fiere di primavera, su e giù per l’Italia!»
Sono felice di sentire che sarai in Sicilia, verrò con tutto il cuore e… Approfitterò se possibile per farti un’altra breve intervista dal vivo! Già che l’hai citato, piuttosto, parlami del tuo primo libro, La scintilla. Il book trailer gli ha già fatto una presentazione dolcissima, ma da te volevo sapere quale parte della storia di Simple&Madama sarà coinvolta e se assomiglierà alle vignette che già conosciamo.
L: «Il libro non cambia “tema”, ma solo veste narrativa. Partirà dall’inizio di tutto, dal primo incontro, il primo appuntamento, l’innamoramento… Da qui appunto il nome La scintilla! Gli aneddoti, in parte narrati, in parte in pillole, ma comunque sempre rigorosamente in sequenza, si riferiscono a tutte le piccole disavventure possibili in cui i protagonisti incappano: dalla preparazione e la scelta dell’abito, agli acquazzoni improvvisi durante la prima passeggiata insieme, inconvenienti duurante un picnic, fino alla difficoltà dell’affrontare i primi “Lo chiamo o non lo chiamo???” Il finale chiude il volume ma allo stesso tempo lo lascia aperto ad un continuo su cui sto già lavorando e che troverete in libreria (spero!) a febbraio!»
A questo proposito, mi hai fatto venire in mente un’altra domanda: inutile chiederti chi dei due tu preferisca, o in chi di loro ti rispecchi di più, perché penso che da donna tu ti senta più vicina a Madama, magari in certi momenti eccezionalmente a Simple, e che in ogni caso vuoi bene tanto all’uno quanto all’altra, come se fossero entrambi due “figli tuoi”. Piuttosto, mi chiedevo quindi cosa farebbe Simple senza Madama. Secondo te come diventerebbe, chi sarebbe? E Madama senza Simple? È una domanda che puoi interpretare a qualunque livello preferisci, non vuole essere “pessimista” o triste, ma solo curiosa. Cioè: pensi mai a Simple in quanto tale, senza il suo rapporto con Madama? Riusciresti a vederli come due personaggi (e se vogliamo persone) separate? O pensi che ogni Simple abbia sempre bisogno di una Madama accanto/dentro di sé e viceversa?
L: «Questa è una domandona! E’ vero, per ovvie ragioni mi rispecchio molto nel personaggio di Madama. Tramite lei ho raccontato (e continuo spesso a raccontare) il mio modo di vedere le cose, o esperienze avute. Ma anche Simple è, incredibilmente, un lato di me. Molte delle figuracce che gli ho fatto interpretare…mi sono accadute davvero, ma non sarebbero state le stesse, raccontate attraverso il personaggio di lei. Quindi, come giustamente detto da te, non saprei scegliere… Come chiedere ad una madre quale figlio preferisce! I personaggi potrebbero anche scindersi l’uno dall’altro, nessuno lo vieta. Hanno due caratteri diversi, si rapporterebbero alla vita in maniera differente ma, credo, anche autosufficiente. Non credo che però piacerebbero ugualmente ai lettori che ormai sono entrati a far parte della “famiglia”. Nonostante mi piaccia molto il loro spalleggiarsi e la loro “completezza insieme”, non penso affatto che per ogni Simple debba esserci per forza una Madama (o viceversa)… Però se c’è, è meglio!»
Mannaggia, povero Simple! Chissà che quasi non te ne voglia un po’, bonariamente! Su questa scia ti chiedo: se pensi a Simple&Madama fra qualche anno, li vedi ancora insieme? E dove? E a fare cosa? Ti vedi anche tu insieme a tutti e due? Se potessi, con loro dove andresti? Hai già provato a disegnare una strada che credi potrebbe piacere a ciascuno di tre, dove ci sarebbe spazio per il carattere e i sogni di tutti?
L: «Fra qualche anno li vedo sicuramente ancora insieme, abbiamo troppe cose ancora da raccontarvi! A fare cosa o dove non è importante….basta stare insieme e sicuramente fioccheranno storie e divertimento. Non a caso il loro sottotitolo è “Perché ogni giorno insieme è semplicemente un’avventura”! Infatti il percorso partito da La Scintilla si sta definendo nel volume secondo, ma oltre quello è ancora molto nebuloso. Comunque penso (e spero!) non finirà tanto presto… Dopotutto è bello credere in un amore così incondizionato e duraturo, no? Chissà magari tra anni e anni disegnerò la conclusione in vecchiaia – mia e loro!»
C’è qualcosa di particolare che vorresti aggiungere, prima di salutarci? Non so, rispondere a una domanda che finora nessuno ti ha fatto e che ti aspettavi, o sfatare qualche mito, o chiarire qualche grande dubbio che i tuoi fan sembrano ancora nutrire su di te o su Simple&Madama? A te l’ultima parola!
L: «Tra me e i miei lettori non ci sono dubbi o domande irrisolte (o almeno credo!). Un po’ perché Facebook permette a tutti di farsi sentire, un po’ perché cerco sempre di essere attenta e rispondere a tutto. Nel corso di questo anno mi sono state fatte tante domande e delle più disparate… Al momento non mi viene proprio in mente una domanda che non sia già stata fatta.»
Prima di chiudere l’intervista, allora, ti chiedo io di togliermi un dubbio che ho da tempo e che solo tu puoi risolvere: c’è qualche vignetta di Simple&Madama che senti più “tua”, a cui sei più affezionata delle altre, che metteresti volentieri come biglietto da visita di tutti gli altri episodi dei tuoi personaggi?
L: «Non saprei scegliere una vignetta in particolare… Forse quelle in cui mi rispecchio di più, anche se magari sono meno belle, sono Mensilità (ho caldo, ho freddo, mi trascuri) e quella della borsa super capiente. Forse anche quella dei saldi…! E posso solo concludere questa bella conversazione con un invito: di continuare questo bellissimo scambio di affetto ed entusiasmo che abbiamo instaurato, perché mi fa lavorare meglio!»
Non potevi farmi invito più bello, lo accetto di cuore! A presto, Lorenza, e buon lavoro!
L: «Ci conto, eh! A presto!»
Eva Luna Mascolino
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