Il consumo di alcool aumenta sempre di più e sono 8,5 milioni gli italiani che mettono a rischio la propria salute a causa di questo vizio. I dati più preoccupanti riguardano i giovanissimi tra gli 11 e i 17 anni, che non dovrebbero mai fare uso di bevande alcoliche. Altre due fasce d’età rischiano d’avere problemi cardiaci per l’eccessivo consumo di liquori: quelle che vanno dai 18 ai 24 anni – che con le loro “abbuffate” di alcool, cosidette binge drinking, sono la principale causa di incidenti stradali del weekend – e dai 65 ai 74 anni, con un consumo quotidiano non moderato. Sono cambiate le abitudini dei consumatori di bevande liquorose, infatti è sempre meno diffuso il cliché del bicchiere di vino durante i pasti, e in aumento la moda del bere occasionalmente e fuori rancio. Nel 2013 circa 35 milioni di italiani – pari più o meno al 64% della popolazione – avevano consumato nella propria vita almeno una bevanda alcolica, mentre il consumo fuori pasto riguardava circa 14 milioni di persone. Tuttavia, spicca una nota positiva: in base ai dati pubblicati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il consumo medio procapite di alcool allo stato puro in Italia è stato pari a 6,10 litri per tutta la popolazione dello stivale, valore vicino a quello raccomandato dalla stessa organizzazione, che è di 6 litri annuali. L’Italia è quindi tra i Paesi europei più virtuosi? A quanto pare il bel Paese si distingue su questa frontiera, viste le quantità esorbitanti di alcool consumate nel resto delle nazioni europee.
Monica Ardizzone
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