«Un premio Nobel per le idee»; è questa l’ultima trovata di Nicolas Berggruen. Il cinquantaquattrenne uomo d’affari di origine tedesca ci riprova dopo aver fornito un contributo rilevante nel salvataggio dell’indotto californiano dal rischio default. L’impegno nel valorizzare le attività filantropiche ha segnato profondamente l’esperienza di vita del miliardario Berggruen, tanto da spingerlo a sognare un mondo migliore, in cui la cultura e il pensiero filosofico tornino ad avere un ruolo portante nella formazione della società moderna.
Queste sono le basi concettuali su cui poggia il cosiddetto Nobel per le idee, un riconoscimento autentico per chi si impegnerà concretamente nel rendere migliore lo sviluppo della collettività attraverso idee e azioni del tutto innovative. Oltretutto una borsa di studio permetterà al vincitore del premio di portare avanti il proprio progetto all’interno delle accademie universitarie più prestigiose al mondo come Harvard, il CASBS (acronimo di Center for Advanced Study in the Behavioral Sciences) di Stanford, l’UCLA di Los Angeles, Cambridge, la Tsinghua University o l’Università di Pechino.
Gabriele Mirabella
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Classe ’92, calcio e giornalismo (e la buona tavola) sono il suo “pane quotidiano”. Tra le fantasie più recondite, quella di comparire tra le figurine Panini, pur non avendo mai giocato in Serie A. Ogni tanto si diletta con telecronache improvvisate di match inesistenti, tuttavia gli amici vorrebbero che sostituisse Beppe Bergomi a FIFA. Il suo sogno nel cassetto? Commentare una finale dei Mondiali.