Oxford e Cambridge, cosa combinate? Recenti dati mostrano che soltanto studenti bianchi, ricchi e di buona famiglia possano frequentare i due college britannici.
GRAN BRETAGNA – Da un’Inghilterra, che si auto proclama cosmopolita e all’avanguardia, questo proprio non ce lo aspettavamo. Sono stati recentemente pubblicati, infatti, i dati relativi al quinquennio 2010-2015 riguardanti le ammissioni di studenti universitari nei vari college inglesi, primi su tutti Oxford e Cambridge. Ciò che ne è emerso è che non importa quanto si sia intelligenti, bensì quanto si sia ricchi o di buona famiglia. Figli di ricchissimi manager, professionisti, classi borghesi rappresentano circa i quattro quinti degli studenti accolti nei vari college delle due storiche città universitarie del Regno Unito (fra il 79 e l’81% del totale): puro classismo astutamente travestito da “college molto selettivo e prestigioso”. Così elitari che paiono intoccabili anche dalla stampa, la quale non ha dato particolare rilevanza alla notizia. Tutti, eccetto il Guardian, quotidiano progressista che ha dedicato più di una decina di articoli al caso in soli tre giorni, e si sta battendo affinché questa figuraccia non venga occultata.
Tuttavia, non basta essere ricchi, bisogna anche essere bianchi. Nondimeno, è stato rilevato che un terzo dei college di “Oxbridge” – nomignolo che accomuna le due città – non ha ammesso nessun ragazzo di colore sebbene, nella fase di selezione, presentasse lo stesso grado di preparazione (inerente al livello A, quello ritenuto più alto in fase di ammissione) degli altri colleghi bianchi. A denunciarlo è il deputato laburista David Lamy, il quale ha accusato il college di Oxford di aver compiuto un atto di apartheid sociale. «È necessario farsi domande scomode e chiedersi se c’è un pregiudizio sistematico che riguarda il processo di ammissione a Oxford, e che sta discriminando i giovani di talento provenienti da minoranze etniche» – ha dichiarato il deputato Lamy, nonché primo britannico nero ad aver frequentato la scuola di legge di Harvard. La discriminazione esclude anche i ragazzi che vivono nelle regioni meno abbienti della Gran Bretagna, come il Galles o il Nord dell’Inghilterra. L’Università di Cambridge ha replicato alle accuse sostenendo che soltanto il rendimento scolastico è il criterio utilizzato in fase di ammissione, ma che, in ogni caso, facendo ulteriori controlli non mancherà un maggiore impegno nel modificare questa tendenza.
Sara Forni
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