A lungo si è dato credito a una teoria di Vilayanur Ramachandran, secondo cui l’esistenza di zone erogene distanti dai genitali si spiegherebbe considerando che le aree celebrali che elaborano le sensazioni di tali zone si troverebbero vicine, a livello di corteccia somatosensoriale primaria, a quelle che controllano le sensazioni dei genitali. La loro attivazione stimolerebbe, quindi, anche le aree associate ai genitali, favorendo l’eccitamento.
Per testare tale teoria, un neuropsicologo dell’Università di Bangor (Regno Unito), Oliver Turnbull, ha guidato una ricerca i cui risultati sono stati pubblicati su Cortex e da cui sono emerse delle considerazioni interessanti. La primissima: nonostante i piedi siano fra le parti del corpo che inviano sensazioni proprio alle aree della corteccia somatosensoriale di cui sopra, pare non siano annoverati fra le zone erogene. La seconda: grazie alla compilazione di questionari specifici, si è rivelato che le principali zone erogene rimangono invariate per uomini e donne, indipendentemente da età, nazionalità, cultura e orientamento sessuale.
Entrambe le scoperte hanno sfatato dei miti piuttosto radicati e sfruttati nell’immaginario sessuale pervenuto fino alla contemporaneità. «Ci sono modeste differenze fra uomini e donne – ha sottolineato Turnbull – ma credo che siano state esasperate». A questo si è aggiunta la certezza ora comprovata che la stimolazione diretta della corteccia somatosensoriale primaria non susciti nessuna sensazione erogena. Ciò non toglie che la teoria di Ramachandran possa essere in parte giusta, sebbene la parte del cervello coinvolta nell’azione sia probabilmente diversa da quella supposta.
La ricerca ha permesso, inoltre, di stilare una classifica delle zone maggiormente erogene del corpo umano: al primo posto sono presenti prevedibilmente i genitali, seguiti da labbra, orecchie, interno cosce e scapole. Da annoverare anche l’ano, l’uretra, i capezzoli, i gomiti, la schiena, le mani e i muscoli pettorali. Quando la stimolazione di tali zone non è “mordi e fuggi”, infatti, l’ipofisi inizia a produrre ossitocina – anche noto come l’ormone dell’affetto –, che fa aumentare i sentimenti empatici e l’eccitamento.
Eva Luna Mascolino
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