Sin dall’antichità l’uomo ha manifestato una forma di ossessione per l’organo sessuale maschile, conferendo a esso e alle sue dimensioni un ruolo fondamentale nella vita dell’intera società. Lo stesso nome “testicoli” deriva dall’usanza delle arcaiche popolazioni israelite di far prestare giuramento ai testes, cioè ai testimoni, tenendo premuti i propri attributi. Nel corso della Storia, inoltre, si sono susseguiti una serie di miti e riti di adorazione aventi a oggetto proprio lo strumento fallico. Se già nell’anno 275 si raccontava di un membro d’oro grande 60m portato in processione per le vie di Rodi, la stessa usanza fu accolta dai greci, che fino ad oggi dedicano i primi giorni della Quaresima alla parata pene-phallika nella città di Tyrnavos.
Non sorprende quindi che, nell’era dei rimedi fai-da-te tramandati dalla poco attendibile saggezza di Internet, sempre più persone ricorrano a metodi naturali di allungamento del pene. Jelqing è l’attività manuale che promette un allugamento di diversi centimetri in poche settimane tramite un particolare massaggio dell’organo, con movimenti delle dita in posizione di “ok” dal basso verso l’alto. Operando un paragone con gli esercizi fatti in palestra per aumentare la massa muscolare di braccia e gambe, i pionieri di tale tecnica giustificano l’aumento del volume del membro con il ricorso allo stretching dei tessuti interni e all’accrescimento della circolazione sanguigna nel detto punto. In realtà, tale pratica è altamente rischiosa, perché potrebbe produrre effetti irritativi, problemi vascolari, irritazione dell’uretra e disfunzionamento; sopratutto se esercitate in modo ossessivo, queste tecniche possono essere sintomatiche della dismorfofobia, cioè lo stato mentale per cui si vede deforme una parte del proprio corpo esattamente nella norma. Ai diversi rimedi fallacei come creme e pastiglie, si accostano interventi di natura scientifica come la liposuzione in soggetti obesi, il trasferimento del tessuto adiposo precedentemente aspirato nella zona pubica e il ricorso sulla sezione del legamento sospensore e lo scollamento dei corpi cavernosi da sinfisi e branche ossee-pubiche. Tuttavia, anche in questi casi i risultati sono sempre di dubbia certezza.
Se, dopo aver praticato il bone pressed (cioè la tecnica più in voga per la misurazione del pene in erezione con l’utilizzo di un righello rigido) non sapete più a che Santo rivolgervi, in vostro soccorso arriva Kmul, il dio generatore di vita di fenici e assiri, con il pene più grande di tutto il mondo ultraterreno. E, se avete paura che il vostro organo sessuale non soddisfi appieno la vostra compagna, pensate alla dea egizia Osiride, la quale, ricostruendo il corpo del marito tagliato in 14 pezzi da Seth, non trovò proprio il membro e allora lo sostituì con un resistente arnese di legno.
Claudia Rodano
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