I nudisti promuovono il totale rispetto di sé stessi, poiché disconoscono parti del proprio corpo di cui si vergognano. Per loro il nudismo non è una moda, ma un vero e proprio stile di vita sano che prescinde da qualsiasi approccio a sfondo sessuale. È su queste basi che adesso i naturisti vogliono essere ascoltati. A fronte dell’indifferenza dei vertici nazionali, un disegno legge per l’individuazione di aree dedicate al fenomeno era già stato avanzato nel 2013 alla Regione Siciliana; la pratica è stata presa in considerazione, tuttavia solo a livello verbale senza riscontro sul piano pratico. La richiesta è quella di vedersi assicurato il pieno sviluppo della propria personalità (art. 2 della Costituzione) senza turbare in alcun modo coloro i quali aborriscono il nudismo. Tali tipologie di spiagge sono in genere situate in luoghi isolati e difficilmente raggiungibili dai comuni bagnanti. In questo modo rimarrebbe assicurato anche il principio di ordine pubblico e senso del pudore. Infatti, i nudisti hanno usi e regole proprie: come il divieto di fissare insistentemente parti del corpo, l’obbligo di utilizzare gli asciugamani per accomodarsi sulle sedie comuni, il dovere di rispettare l’ambiente e di assicurare la pacifica convivenza dell’esperienza naturista. Inoltre, direttiva fondamentale è curare al massimo l’igiene personale.
Alcuni studiosi sostengono il nudismo come attività terapeutica. Difatti i giovani che sono stati abituati alla pratica naturista dimostrano una curiosità nei confronti del sesso altrui meno morbosa rispetto ai loro coetanei; gli stessi, inoltre, messi a confronto con gli adolescenti comuni, imparano ad apprezzare il proprio corpo nella fase del cambiamento puberale in modo meno traumatico. Mentre Francia, Spagna e Croazia detengono il primato europeo di turismo naturistico, in Italia sono due le spiagge dedicate ai nudisti, rispettivamente situate nei pressi di Roma e Ravenna. La Sicilia, che da sempre è meta preferita dai turisti di tutto il mondo per la suggestiva varietà dei propri litorali, stenta ancora a riconoscere una pratica che di fatto assicurerebbe un aumento delle entrate nelle casse regionali.
Claudia Rodano
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