In un mondo che viaggia “a vele spiegate” verso il futuro, la città andrà ad assumere un ruolo centrale nel progredire della civiltà eretta dagli uomini. Professionisti dell’urbanistica e architetti lavorano per elaborare le polis dei secoli a venire per una vera e propria sfida che potrebbe coinvolgere tematiche attualissime come l’eco-sostenibilità ambientale.
Da più parti, innanzitutto, si avverte l’esigenza di rendere più accoglienti e a misura d’uomo i nostri agglomerati urbani, cercando di concentrare quanti più servizi possibili nel raggio di pochi chilometri. Pare sia questa la soluzione per rendere le città maggiormente allettanti agli occhi di chi ci abita e a quelli di chi le visita. La tecnologia sembra uno strumento validissimo ed utilissimo per sostenere questa chiave di lettura. Gli esperti del settore, addirittura, appaiono convinti di poter “trasferire” interi centri abitati in informazioni computerizzate. Un costante dialogo internazionale potrebbe rappresentare lo spartiacque determinante per la realizzazione delle prossime city. In tal senso l’Italia e il Canada hanno avviato recentemente dibattiti costruttivi ed incoraggianti sul tema raccogliendo da una parte gli esempi di Roma, Torino, Genova, Lecce e Brescia, e dall’altra quelli delle principali metropoli canadesi come Toronto e Vancouver.
Gabriele Mirabella
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Classe ’92, calcio e giornalismo (e la buona tavola) sono il suo “pane quotidiano”. Tra le fantasie più recondite, quella di comparire tra le figurine Panini, pur non avendo mai giocato in Serie A. Ogni tanto si diletta con telecronache improvvisate di match inesistenti, tuttavia gli amici vorrebbero che sostituisse Beppe Bergomi a FIFA. Il suo sogno nel cassetto? Commentare una finale dei Mondiali.