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Scoperta falla su WhatsApp: le conversazioni sono accessibili a tutti
13 Agosto 2019
AppTech

Scoperta falla su WhatsApp: le conversazioni sono accessibili a tutti

Home » Tech » App » Scoperta falla su WhatsApp: le conversazioni sono accessibili a tutti

Attualmente, tutti, ormai, conversiamo attraverso Internet, specialmente per mezzo delle app di messaggistica istantanea come WhatsApp, Telegram e altre. E sebbene gli sms stiano tornando, a poco a poco, alla ribalta, giornalmente sono miliardi i messaggi scambiati tramite siffatte applicazioni. A tal proposito, una delle preoccupazioni principali, e ricorrenti, presso la maggior parte degli utenti che ne usufruiscono è la privacy delle proprie conversazioni, ovvero, se esse siano, o meno, viste da occhi indiscreti; e come riporta multiplayer.it, alla resa dei conti, WhatsApp risulta criptabile da chiunque.

Fonte: Tech Princess

Da qualche anno, l’app di messaggistica istantanea in questione è di proprietà di Mark Zuckerberg, ma, a quanto pare, non ne starebbe curando alla perfezione le prerogative. Infatti, la compagnia israeliana Check Point, addetta alla sicurezza informatica mondiale, avrebbe scoperto, da più di un anno, una certa falla su WhatsApp che permetterebbe agli hacker di poter accedere illegalmente alle chat, stravolgere il contenuto dei messaggi inviati e mutarne, persino, il mittente. Per carità, determinati errori possono succedere nel mondo della tecnologia, ma ciò che lascia sbigottiti è il fatto che Facebook ne è al corrente dallo stesso arco di tempo in cui è stato scoperto il bug, ma non ha fatto nulla per risolverlo.

Date tutte queste considerazioni, è possibile riconoscere il fatto che la nostra privacy è particolarmente in pericolo, e che potremmo, possibilmente, ritrovarci un giorno a dover spiegare a un nostro amico (o partner che sia) che non siamo noi i mittenti dei messaggi pervenutigli. Ci crederanno? È difficile da dire, ma si spera che patron Facebook corra al più presto ai ripari e corregga il problema, al fine di evitare che i propri utenti migrino verso le altre applicazioni – sebbene, di già, stia succedendo. Il perché? A Zuckerberg l’ardua sentenza.

Anastasia Gambera

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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