Su Twitter è arrivato il meme dell’anno: la Yassification. Il web è invaso da volti di celebrità e opere d’arte rese “perfette” grazie a filtri in stile FaceApp. Si tratta del solito meme divertente, ma fine a se stesso o c’è qualcosa di più?
Il termine Yassification deriva dal verbo to yassify, un’espressione coniata nel web che indica l’operazione di modificare l’aspetto di qualcuno per renderlo più aderente alle caratteristiche della comunità LGBT. Infatti, il verbo è stato ricondotto all’esclamazione “Yas queen!”, che nasce all’interno della comunità drag. Tuttavia, il significato che è ora stato attribuito al termine è ben diverso: si riferisce più in generale a rendere “bello” qualcuno tramite l’uso spropositato di filtri. Le foto yassified, infatti, sono perfettamente riconoscibili per il trucco pesante, la piega perfetta e i lineamenti marcati che rimandano all’uso di chirurgia estetica.
Il meme ha iniziato a diffondersi nei feed degli utenti a partire dal profilo Twitter Yassify_Bot. Diversamente da quanto suggerisce il nome utente, non si tratta di un robot, ma del ventiduenne Denver Adams, che si diverte a sfigurare i volti di personaggi pubblici (e non solo) rendendoli spaventosamente simili alle sorelle Kardashian, come hanno sottolineato ironicamente molti utenti. L’idea ha divertito così tanto la platea di Twitter che oggi, a meno di un anno dalla sua creazione, il profilo di Denver conta oltre 150mila followers e i relativi meme hanno colonizzato tutti i social.
Mark Zuckerberg – Fonte: KnowYourMeme
Timothée Chalamet – Fonte: TeenVogue
Donna del meme “Confused Math Lady” – Fonte: KnowYourMeme
La Venere di Botticelli
Ma facciamo un passo indietro: Denver Adams ha avuto l’idea di creare il meme, ma non è l’inventore della yassification. I canoni estetici sono sempre esistiti e, di epoca in epoca, l’uomo ha sempre sentito l’esigenza di adeguarsi a essi. Ne sono una prova concreta i ritratti dei nobili, l’uso dei cosmetici… fino ad arrivare agli odierni filtri e alla chirurgia estetica.
Che sia “colpa” di FaceApp, di Snapchat, o di tutti gli altri social che hanno seguito la loro scia implementando i filtri, la yassification è diventata una questione seria e ci sta decisamente sfuggendo di mano.
Modificare i propri lineamenti per renderci più “attraenti” non è più un gioco, ma una prassi. Sembra quasi necessario farlo: la nostra società non ammette nasi che non siano piccoli e all’insù, zigomi che non siano abbastanza marcati e labbra che non siano abbastanza carnose. Per non parlare di rughe e chili di troppo. Tutte le caratteristiche che non aderiscono a questi canoni sono difetti e in quanto tali devono essere annullati. In poche parole, tutti dobbiamo essere yassificati. Per farlo, ci vengono in soccorso non solo i filtri, ma anche la chirurgia estetica, di cui si sta registrando un progressivo abuso anche da parte dei più giovani. Persino Madonna, che è sempre stata un’icona di bellezza, è caduta nella trappola dei social, dove il suo volto è davvero irriconoscibile: grazie alla chirurgia e ai filtri, nei suoi selfie non c’è traccia di rughe e segni dell’età.
Il meme nasce per divertire, ma non si esaurisce necessariamente in questo: la sua capacità di diventare virale può renderlo un potentissimo strumento di denuncia sociale. È proprio questo il caso della yassification: non si tratta del solito meme banale e fine a se stesso, che passa di moda dopo qualche mese. Dietro le creazioni di Denver c’è una finalità più profonda: denunciare la dipendenza dai filtri e dalla chirurgia estetica.
Vedere continuamente volti editati al limite del ridicolo fa ridere, ma anche riflettere. Svela il nostro costante e assurdo tentativo di nascondere i tratti che ci rendono unici per raggiungere degli standard di bellezza omologanti, contribuendo a creare un mondo sempre più banale, sempre più yassificato.
Alice Maria Reale
Fonte immagine: KnowYourMeme
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.