Su Tik tok un video fatto per gioco può facilmente andare nella for you page di migliaia di utenti e dare il via a un trend. Avete presente la canzone “Povero Gabbiano”? È stata scritta da Nino D’Angelo nel 1988, eppure sta vedendo il suo picco del successo negli ultimi mesi, proprio grazie a un trend di Tik tok. Il suo è tutt’altro che un caso isolato: ecco perché le case discografiche prestano sempre più attenzione al social e, secondo alcuni artisti, fanno particolari pressioni a riguardo.
Le hit non si fanno più in radio, ma su Tik Tok. Per i cantanti essere virali non è più un plus, ma una condizione necessaria per rilasciare nuova musica. È questo quello che emerge dal tiktok-denuncia della cantante statunitense Halsey: «Lavoro nell’industria musicale da 8 anni, ho venduto oltre 165 milioni di copie e la mia compagnia mi dice che non posso pubblicare il mio singolo a meno che non riesca ad associarlo a un momento virale su Tik Tok. Ormai tutto è marketing. Sono stanca».
Le parole di Halsey lasciano poco spazio all’interpretazione e fanno trasparire un forte senso di frustrazione, che non è passato inosservato. Molte altre celebrità, tra cui Charlie XCX, FKA twigs e i Tokio Hotel, hanno approfittato della presa di posizione della cantante per riportare esperienze analoghe. «È vero, tutte le case discografiche chiedono di fare tiktok e oggi sono stata sgridata per non essermi impegnata abbastanza».
what tiktok has done to the music industry is upsetting like… pic.twitter.com/bSJ0EIVfv1
— allure (@allurelg) May 22, 2022
La frustrazione di Halsey è rivolta alla Capitol Records, una delle più grandi case discografiche al mondo, che tiene sotto la sua ala grandi artisti come Paul McCartney, i Coldplay e Katy Perry.
La società non ha smentito l’accaduto. Anzi, sembra che sia giunta a un accordo con Halsey e che abbia deciso di pubblicare il suo singolo So Good. Ha persino pubblicato un tweet in cui giustifica la sua posizione: «La nostra compagnia mette gli artisti al primo posto, incoraggiando il dialogo. Il nostro unico desiderio è quello di aiutare i nostri artisti a fare successo e speriamo di poter continuare ad avere queste conversazione critiche», recita il tweet. «Halsey, ti amiamo e siamo qui per supportarti».
– @halsey, we love you and are here to support you. We are committing to a release of “So Good” on June 9th, 2022. pic.twitter.com/DKBrtRUCpk
— Capitol Music (@capitolmusic) May 31, 2022
Diciamolo, per essere virali su Tik Tok ci vuole un pizzico di fortuna: sono gli algoritmi a decidere il successo dei nostri contenuti e di certo non lo fanno basandosi su criteri soggettivi. Ma dove la fortuna non arriva, aiutano i followers. Infatti, secondo il presunto piano delle case discografiche, il primo passo è essere attivi sulla piattaforma e crearsi un buon bacino di followers. A questo punto, occorre creare un trend da associare al brano in uscita. Può essere un video divertente, che utilizzi come base la canzone, o una dance challenge da proporre ai propri followers. L’importante è che quanti più utenti la ripropongano nei loro profili: la ridondanza deve essere tale da far entrare il ritornello nella testa degli utenti e trasformarlo in un tormentone.
Sembra una strategia semplice ed efficace, ma tralascia un importante dettaglio: i trend funzionano proprio perché spontanei e divertenti. Creare trend ad hoc per pubblicizzare una canzone – per di più sotto ordine della propria etichetta – può risultare forzato e controproducente.
La frustrazione di Halsey e dei colleghi è stata accolta da molti followers, che hanno mostrato il loro sgomento a riguardo. Gli utenti più scettici, però, hanno dato un’interpretazione diversa alle parole della cantante. Secondo loro, lo stesso tiktok-denuncia di Halsey sarebbe una strategia di marketing per far parlare di sé. L’etichetta ha richiesto un “momento virale” e lei l’ha creato così. Se così fosse, la strategia sarebbe perfettamente riuscita nel suo intento: migliaia di utenti si sono interessati alla questione condividendo le parole di Halsey, dandole visibilità.
Che sia realtà o finzione, è uno scenario verosimile e affatto difficile da immaginare. Tik tok è la nuova frontiera del guadagno, non solo per content creators, ma anche per i professionisti di altri settori ed è comprensibile che si cerchi di trarne vantaggio. Tuttavia, strategie di marketing del genere finirebbero per svalutare entrambi i “mondi” coinvolti: da un lato quello della musica, dove i cantanti verrebbero considerati non per il talento, ma per i numeri sui social. Dall’altro quello di Tik Tok, dove il marketing ruberebbe spazio alla vera creatività.
Alice Maria Reale
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.