CATANIA – Il Presidente dell’associazione no-profit Generazione Ypsilon, dott. Angelo Alù, ha presentato alla sede istituzionale dell’Assemblea Regionale Siciliana, con il sostegno dell’Assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, On. Marco Falcone, una proposta di modifica dello Statuto della Regione Siciliana mediante l’introduzione di un nuovo articolo 33-bis, per garantire il riconoscimento del diritto di accesso a Internet nell’ambito delle norme statutarie vigenti. Durante la conferenza stampa, tenutasi presso la sede decentrata dell’ARS di Catania, erano presenti pure il deputato regionale, l’On. Alfio Papale, e l’On. Angelo Moschetto.
Oggi, Internet sta profondamente cambiando la società nel suo complesso, rivoluzionando la cultura, l’economia e la politica. Infatti, rappresenta uno strumento indispensabile per promuovere iniziative democratiche, esercitare la libertà di espressione e promuovere attività commerciali. L’accesso alle reti costituisce un fattore indispensabile per il corretto e regolare esercizio dei diritti che si manifestano nello spazio virtuale del mondo online. Il Consiglio sui diritti umani delle Nazioni Unite, con l’approvazione della risoluzione A/HCR/20/L.13, ha espressamente qualificato Internet alla stregua di un diritto fondamentale dell’uomo, da ricomprendere nell’art.19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e del cittadino. Il dott. Angelo Alù di GY, ci spiega: «Questa proposta di modifica è sotto esame pure dal parlamento europeo. Tuttora si sta discutendo se inserire il diritto di accesso a Internet fra i principi fondamentali delle norme europee».
Ha voluto sottolineare l’importanza di tale proposta anche per quanto riguarda la banda larga: «Da alcuni dati abbiamo scoperto che con un semplice incremento del 10% della banda larga sul territorio, si è riscontrato un aumento del 1,5% del Pil. L’Italia occupa uno degli ultimi posti nella classifica europea per diffusione di banda larga, trovandoci alle stesse condizioni di Paesi come Grecia, Albania e Bulgaria. E ancora peggio, per competenza digitale l’Italia si situa addirittura nell’ultima posizione per cultura digitale di base. Tutto ciò significa che quasi la metà degli italiani non possiede una competenza digitale di base».
La Sicilia rappresenta una delle regioni italiane più soggette al digital divide, in presenza di una preoccupante situazione di diseguaglianza sociale tipica della Società dell’informazione. Dal progressivo incremento di importanti e sempre più numerosi processi sperimentali di e-Democracy e di e-Government, è indispensabile che i cittadini dispongano concretamente della possibilità di accesso a Internet per ottenere in modo efficace l’erogazione di fondamentali servizi telematici accessibili a tutti, per garantire il corretto impiego dei fondamentali diritti che si manifestano nel cyberspazio. L’Assessore dell’ARS, Marco Falcone, ha dichiarato: «Una società moderna che vuole essere competitiva deve avvalersi di tutte quelle tecnologie che sono all’avanguardia. Grazie all’introduzione dell’Art.33 bis, tutto ciò sarà possibile, e sopratutto la rete internet dovrà diventare un’infrastruttura essenziale. Oggi non esistono solo le infrastrutture materiali che conosciamo, ma con l’avvento della digitalizzazione diventa importante anche quel collegamento che si instaura tra il cittadino e le istituzioni attraverso la banda larga e le infrastrutture telematiche».
La proposta di legge statutaria ideata da GY, si articola della seguente enunciazione: “La Regione considera la Rete Internet un’infrastruttura essenziale per l’esercizio dei fondamentali diritti di cittadinanza configurabili online e garantisce l’accesso alla rete Internet in condizione di parità e di uguaglianza digitale, con modalità tecnologicamente adeguate, in modo da promuovere attivamente la cittadinanza digitale e favorire la partecipazione dei cittadini al processo decisionale, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico e sociale che alimentano il divario digitale“.
“La Regione si adopera per favorire la crescita della cultura digitale, con particolare riguardo alle categorie a rischio esclusione digitale, assicurando concretamente l’accesso alle nuove tecnologie di informazione e comunicazione per garantire a tutti i cittadini, compresi coloro che si trovano in svantaggiate condizioni economiche, sociali e geografiche, una reale accessibilità alla Rete mediante la progressiva disponibilità di infrastrutture a banda larga, per realizzare un concreto progetto di amministrazione digitale e un’effettiva riduzione del digital divide strutturale e reale mediante un graduale processo di alfabetizzazione digitale dei propri cittadini“.
Marcello Strano
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