Continuano le grandi mostre fotografiche nella città di Bologna, volte a raccontare le storie della vita di persone ormai divenute veri e propri miti. Questa è la volta degli scatti all’eccezionale e celebre artista messicana Frida Kahlo.
BOLOGNA – Leo Matiz (1917 – 1998), nato ad Aracataca in Colombia, fu uno dei fotografi più famosi del ventesimo secolo. Oltre che nel suo Paese nativo, lavorò in altri Stati del continente americano, tra cui il Messico, negli anni quaranta e cinquanta. Proprio in quel periodo di permanenza nello Stato, Matiz conobbe Frida Kahlo, pittrice ormai affermata nel panorama artistico, alla quale scattò diverse fotografie oggi esposte in numerose mostre italiane e internazionali. Nata nel 1907 a Cayoacán, cittadina a sud di Città del Messico, figlia di un fotografo di origini tedesco – ungheresi fuggito dalla Germania e sposatosi in Messico con una meticcia, Frida non visse certo una vita facile e del tutto serena. Ammalata fin da bambina di poliomielite, che le provocò diversi dolori (soprattutto alle gambe), Frida rimase comunque una ragazza vivace, allegra e forte, anche in seguito a un terribile incidente che le costò anni di riabilitazione, nonché una lunga permanenza a letto. Proprio in seguito a quello spiacevole episodio dalla quale uscì comunque viva, seppur con numerose fratture e la compromissione degli organi genitali (non riuscendo mai ad avere figli), la giovane donna diede avvio alla sua carriera iniziata, come spesso accade, come semplice svago. Costretta su un letto a baldacchino con un grande specchio appeso al soffitto, Frida continuò a dipingere facendo di se stessa la protagonista delle sue opere: realizzò, infatti, una serie di autoritratti – sicuramente, oggi, i suoi quadri più celebri – nei quali rappresentò la sua condizione fisica e, quindi, la sua realtà quotidiana. La maggior parte dei suoi dipinti la ritraggono, appunto, nella disabilità per cui è costretta a indossare busti per la schiena, a stare in ospedale per innumerevoli interventi e nella sedia a rotelle durante gli ultimi anni di vita. La pittura divenne, così, il modo di rappresentare le sue emozioni, i suoi sentimenti e sicuramente i momenti più significativi della sua vita, riconducibili spesso a eventi spiacevoli.
Non fu solo la sua situazione fisica a rendere “dura” la biografia della pittrice ma anche, e soprattutto, il rapporto lungo e tormentato con il celebre artista Diego Rivera, anch’esso messicano, con il quale si sposò nel 1929. La relazione fu spesso e volentieri fonte di sofferenza e dolore a causa dei consueti tradimenti del marito, uno dei quali che, con la sorella di Frida stessa, sancì il loro divorzio nel 1939. Tuttavia, la donna conservò sempre un moto d’amore irrefrenabile per Rivera con il quale si risposò nel 1940 e insieme, dopo una permanenza negli Stati Uniti, tornarono a Cayoacán dove lei morì nel 1954 in seguito a un’embolia polmonare. Sicuramente, questo matrimonio non fu dei più felici, ma rese Frida ancora più indipendente a livello individuale e le permise di affermarsi sempre più come grande artista. Tra le sue opere vale la pena ricordare Il letto volante (1932) in cui, con qualche aspetto irreale, Frida si ritrae sanguinolenta su un letto fluttuante dopo un aborto spontaneo; o, ancora, Le due Frida (1939) realizzato successivamente al divorzio dal marito, nel quale rappresenta se stessa due volte, mettendo in luce, da una parte, la donna amata dal pittore e, dall’altra, la donna afflitta dal dolore della vicenda. Ancora titoli come Autoritratto con collana di spine (1940) e La colonna spezzata (1944) la vedono sempre protagonista delle sue difficoltà fisiche con la quale fece i conti per tutta la vita. A dispetto di ciò, Frida rimase però sempre fedele alla sua natura di donna forte e coraggiosa, allegra e dedita in tutto e per tutto alla passione per l’arte.
A lei e a questa sua figura di donna, capace di affrontare le sofferenze e le drammaticità della vita, imprimendole sulla tela, è dedicata la mostra dal titolo Frida Kahlo. Fotografie di Leo Matiz alla galleria Ono Arte Contemporanea di Bologna. Con una serie di istantanee, Matiz ci propone lo splendore e la versatilità di Frida Kahlo, ritratta per le strade della sua città natale. La rassegna sarà inaugurata il 14 gennaio e disponibile fino al 28 febbraio 2016, dove si avrà occasione di ammirare da “vicino” questa grande personalità entrata in tutto e per tutto nel mondo dell’arte.
Sofia Bonomo
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