“Prima di cominciare questa serata, ve lo voglio confessare è un’immensa gioia per me essere qui, per questa felicità voglio dire grazie a tutto il pubblico, grazie per l’entusiasmo, per gli ascolti eccezionali che ci state regalando”. Apre così la terza serata di Sanremo 2024 Amadeus, che ormai da cinque anni ci accompagna in questo viaggio attraverso la musica italiana, e non ci stanca mai. In effetti anche quest’anno Ama infrange un nuovo record, portando a casa il 60.1% di share – il miglior risultato per la terza serata dal 1995, edizione condotta da Pippo Baudo con Anna Falchi e Claudia Koll.
Apre la serata Il Tre, che quest’anno ha deciso di mettersi a nudo con Fragili, un brano profondamente introspettivo che affronta un tema molto delicato: quello della salute mentale. A concludere la sua esibizione è una corsa in platea, nel dolce gesto di consegnare i fiori di Sanremo alla mamma.
Maninni è stato il secondo artista in gara ad esibirsi questa sera, e a presentarlo è stato un suo caro amico: Alfa, con cui ha condiviso l’esperienza di Sanremo Giovani. Dopo la febbre che nel 2022 ha impedito ad Alfa di presentarsi in puntata, i due giovani si sono finalmente ricongiunti sull’ambito palco dell’Ariston.
Seguono gli esagerati Bnkr44, che si sono guadagnati i complimenti di Ama per i loro outfit da cowboy. Dopo due brani intimi e toccanti il collettivo ha portato sul palco un po’ di leggerezza, scatenandosi sulle note Governo Punk.
Tra un artista e l’altro, si esibisce il Coro della Fondazione Arena di Verona, che ha ipnotizzato l’Ariston intonando solennemente Va pensiero di Giuseppe Verdi.
Lo show riprende con Clara, la stella nascente di Mare Fuori, che ci riporta nel vivo della gara presentando I Santi Francesi.
Dopo una piacevole “interruzione” di Teresa Mannino, si continua con Mr. Rain, presentato dai ragazzi de Il Volo. Canta Due Altalene, un brano che si pone in piena continuità con Supereroi che gli ha assicurato il terzo posto durante la scorsa edizione.
Arrivano i primi ospiti, tra cui Massimo Giletti che celebra il 70esimo compleanno della Rai. Amadeus accoglie il suo assist per celebrare un’altra grande carriera, quella di Eros Ramazzotti. Tornato sul palco dell’Ariston in veste di ospite, Eros incanta il pubblico con Terra Promessa, esattamente 40 anni dopo la sua uscita. Un classico intramontabile e sempre attuale, che Eros ha sfruttato per lanciare un messaggio di pace: “Basta sangue, basta guerra“.
Sanremo è un momento di leggerezza che riesce, per pochi giorni, a riunire gli italiani. Ma la leggerezza non può e non deve finire per gettare ombra su ciò che è realmente meritevole di attenzione. A sottolinearlo – con la solita sottile ironia – è Teresa Mannino, che ha definito il mese di Sanremo un mese di incoscienza: si parla così tanto di scalette, ospiti speciali e pronostici da far passare in sordina (anche a livello mediatico) tutti i fatti tragici che accadono quotidianamente nel mondo.
Ecco perché, tra una canzone e l’altra, non possono mancare dei momenti di riflessione.
“Quattro lavoratori ogni giorno non tornano più a casa“: un fenomeno tanto frequente da essere diventato praticamente invisibile. A gettare luce su questa strage silenziosa Paolo Jannacci e Stefano Massini, in un’esibizione che toglie il fiato e arriva dritto al cuore, portando sul palco il ricordo di chi viene quotidianamente dimenticato. In primo piano una piccola cornice con una foto di un padre con suo figlio: l’unico ricordo tangibile di una famiglia spezzata per sempre, il cui dolore resta avvolto nella nostra indifferenza.
“L’amore è stato declinato in tutte le forme possibili in questo palco” – sottolinea Massini, con la voce spezzata dall’emozione. Ma lui vuole concentrarsi su una declinazione dell’amore che viene spesso trascurata: i diritti.
Rose Villain canta la sua Click Boom!, un elogio all’emancipazione, e conclude la performance con un gesto tanto semplice quanto evocativo, perfettamente in linea con i temi della canzone: mostra a tutti una matita, consegnatale da Gazzelle.
Questa non è stata l’unica matita a “salire” sul palco dell’Ariston nel corso della serata: uno strano gesto che potrebbe sembrare la solita trovata nonsense estrapolata dal regolamento del Fantasanremo, ma che nasconde molto di più: è il simbolo del diritto di voto, rappresentato dalla matita copiativa, che incita velatamente gli spettatori a esercitare i proprio diritto in occasione delle Elezioni europee dell’8-9 giugno (facendo anche guadagnare agli artisti un bel +20 al Fantasanremo).
Teresa Mannino lascia per un attimo da parte la sua ironia per fare spazio a un toccante monologo sulla nostra società, che affronta a partire da un esempio tanto stravagante quanto sugggestivo: le formiche tagliafoglie. «Sono formiche speciali, sono raccoglitrici e hanno un vero e proprio sistema agricolo, coltivano, uniche nel mondo proprio come noi. Fanno agricoltura da 50 milioni di anni, noi da appena 10mila anni e abbiamo sfinito il pianeta». Non solo, la loro è anche una società matriarcale. «C’è una regina madre e le sue figlie, i maschi sono solo una piccola minoranza. La regina madre sceglie il sesso e fa solo femmine, i maschi li fa solo una volta all’anno per la prosecuzione della specie. E il loro unico compito è quello di fornire gli spermatozoi». Tutto diametralmente opposto alla società umana: «Preferiscono il potere “su”, sugli altri uomini, sulle donne, sui bambini, sulle donne, sulla natura. Anche a me piace il potere. Ma il potere “di”, che ha tutta un’altra energia. Il potere di ridere e farvi ridere, il potere di vestirmi con le piume, di cantare anche se sono stonata, di ballare anche se imbarazzo mia figlia. Insomma, io non sono disposta ad ignorare le storie che non sono ancora passate, se non è passato non è il momento di passare oltre».
In collegamento dall’Aristonello non può mancare Ciuri, parte insostituibile del duo con Amadeus che ha reso un po’ meno amaro il lockdown di milioni di italiani durante l’edizione del 2020. Scherza sul “John Travolta Gate”, per ironizzare sulla valanga d’odio che ha travolto il direttore artistico in seguito alla simpatica esibizione del divo hollywoodiano: “La cosa peggiore successa alle papere dopo la caccia”.
A presentare Alessandra Amoroso è Sabrina Ferilli, ritornata all’Ariston dopo l’esperienza da co-conduttrice del 2022, in cui ricorda goliardicamente di essere stata “raccomandata” da José, figlio di Amadeus e suo grande fan. Anche quella, però, non fu la prima esperienza da conduttrice: già nel 1996 la giovane Sabrina aveva condotto il Festival insieme a Pippo Baudo.
Standing ovation per Gianni Morandi che anche quest’anno non riesce a stare lontano da Sanremo, e si prende la scena con l’iconica “C’era un ragazzo che come me”.
Ritornando alla gara, Big Mama presenta i coloratissimi e sempre energici Ricchi e Poveri. Una canzone che è un inno a cogliere l’attimo: “Ti giri un momento e la notte è finita”.
Dopo l’esibizione dei coloratissimi Ricchi e Poveri, presentati da BigMama, irrompe sul palco il primo grande ospite internazionale: Russell Crowe. Il Gladiatore “conquista” il palco di Sanremo e scatena l’inferno con Let the light shine, accompagnato dalla sua band e da Marcia Hines. La leggenda del set cinamatografico non sfigura neanche sul palco: la musica, infatti, è sempre stata un suo grande amore. “Pensavo che nella vita avrei fatto il cantante – confessa Crowe – ma poi ho iniziato a fare teatro con il musical. È stato un percorso difficile e strano, ma a un certo punto sono arrivati personaggi più importanti e solo allora ho capito dove volevo arrivare: a fare i film”.
Segue la giovane promessa Angelina Mango, che dopo la vittoria di Amici sembra voler conquistare la vetta delle classifiche anche a Sanremo: con questa performance si è guadagnata infatti il primo posto nella classifica provvisoria, stilata a fine serata.
Dopo la vittoria del 2020 torna sul palco dell’Ariston Diodato, con Ti muovi. A seguire Ghali con il suo pezzo Casa mia, scritto in collaborazione con Davide Petrella e Michelangelo, il producer di Blanco. Dopo un bacio portafortuna tra Giuliano Sangiorgi e Emma, che introduce l’esibizione dei Negramaro, si esibisce Fiorella Mannoia, veterana del festival, seguita da Sangiovanni.
A chiudere la serata – stavolta “in orario” – è la Sad, il trio più discusso di questa edizione. Eccentrici come sempre, portano sul palco Autodistruttivo, un pezzo movimentato che nasconde però un messaggio molto forte. “C’è un disagio giovanile forte, si è sviluppato con l’arrivo dei social che hanno distorto la realtà. Siamo parte di una generazione bruciata e abbandonata e ne parliamo sul palco. Dall’Ariston proveremo a mandare un messaggio all’Italia“.
Come si consueto, nella mattinata di oggi sono state aggiornate le classifiche del Fantasanremo.
Dargen D’Amico resta il re di quest’edizione, e sembra non avere intenzione di smuoversi dal primo posto: durante la terza serata è giunto a quota 295 punti. A seguirlo La Sad, che ha rimontato arrivando a pari posto con i Negramaro. Completa il podio – definito dagli stessi ideatori del Fantasanremo “super provvisorio” – Big Mama.
Alice Maria Reale
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.