Robin Williams ha senza dubbio segnato l’infanzia di molti di noi, grazie alla sua grande vena comica e, al contempo, alla sua capacità di farci emozionare. Non possiamo in nessun modo pensare a un nostro pomeriggio da bambini senza Mrs. Doubtfire o Jumanji, solo due dei suoi numerosi successi. Tuttavia, Williams è stato un genio dall’animo travagliato la cui scomparsa sconvolse tutto il mondo. Ripercorriamo, dunque, i lavori più significativi di questo straordinario interprete.
Dopo aver tentato di studiare scienze politiche all’università, Williams decide di dedicarsi interamente alla sua unica passione: il teatro. Dopo una comparsa in Happy Days, nei primi anni ‘80 ha inizio il suo successo televisivo con la serie Mork & Mindy. Parallelamente a questo suo esordio, non si può non citare anche la sua immensa bravura come stand-up comedian dalla vena inaspettatamente cruda e satirica. Da lì a poco, tra la metà e fine degli anni Ottanta, si collocano i suoi due primi successi cinematografici: Mosca a New York e Good Morning, Vietnam. In particolare, questo secondo titolo lo portò non solo alla sua prima candidatura agli Oscar, ma anche alla vittoria ai Golden Globe.
Tutti ricordano la scena cardine del grande film L’attimo fuggente: ecco, quella meravigliosa pellicola, portò a Williams una seconda candidatura agli Oscar e il riconoscimento della critica internazionale, rivelando in questo mondo il suo grande potenziale. Iniziano così a susseguirsi importantissimi successi come Hook – Capitan Uncino di Spielberg, in cui interpreta l’amato Peter Pan, oppure la leggera commedia Mrs. Doubtfire. Come non dimenticarsi poi di come prestò la sua grande voce al Genio di Aladdin, nella pellicola Disney, reinterpretato in italiano dal colossale Gigi Proietti. Oltre ai conosciutissimi Jumanji e Patch Adams, sarà poi con Will Hunting che si aggiudicherà il suo primo Oscar, accompagnando nel film i giovanissimi Matt Damon e Ben Affleck.
Con il tempo, fu sempre più chiara al pubblico – anche da dichiarazioni dello stesso Williams – la sua dipendenza da alcool e droghe. Ricordiamo, infatti, molte parti di suoi monologhi comici in cui alludeva ai suoi problemi con queste sostanze. Fu così che l’11 agosto del 2014 che il corpo di Robin Williams venne trovato senza nella sua casa: suicidio. La prima ipotesi fu quella di un suicidio legato alle dipendenze: tuttavia, l’autopsia rivelò che l’attore soffriva di una patologia neurodegenerativa che gli causava allucinazioni visive, cosa che lo portò probabilmente a compiere il gesto.
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