Xenoverso, terzo album di Rancore, è uscito il 15 aprile, ed è un disco che unisce passato e futuro in un’era incerta e distopica. La domanda però è lecita: cos’è lo xenoverso?
Come riporta il Corriere della Sera, Rancore spiega che lo xenoverso è ciò che non si può raggiungere, ciò che non si può spiegare. E se ci pensate è ciò che più ci spaventa e ci affascina allo stesso tempo. La canzone Federico, ad esempio, parla di filosofi zombie. I filosofi dell’Antica Grecia che tornano dall’oltretomba e iniziano a rapportarsi con una società completamente diversa dalla loro.
Antica Grecia che risulta frequente nei testi di Rancore come in Arakno 2100, un testo sul mito di Aracne che ha luogo nel 2100 con varie metafore sulla ragnatela e delle varie cospirazioni che colpiscono il mondo, con un solo ragazzo a conoscere il segreto del ragno.
Cover del disco Xenoverso
Il desiderio di Rancore era quindi di portare il presente in un futuro molto lontano (e con ogni probabilità impossibile) con Xenoverso. Non solo. Rancore scava dentro di sé nella stesura di questo disco, affermando di aver trovato delle zone ombrose nella sua mente che ha riversato nel testo Io non sono io.
In Xenoverso, il rapper romano vuole muovere quindi una critica verso la società odierna. Afferma che ormai non c’è più rispetto per il presente, ma soprattutto si prova un gran sentimento di pessimismo nei confronti del futuro. Quindi quale modo migliore di unire i due sentimenti in un disco che va a raccontare un mondo distopico che influenza negativamente anche sull’animo umano. Tutte le sensazioni di paura e angoscia vengono trasportate in un futuro fantasy ed oscuro che solo al pensiero ci spaventa. E dove c’è paura e disperazione, nasce il bisogno di voler mettere nero su bianco tutto ciò che affligge l’uomo, il mondo e l’umanità intera. Cercando, quasi invano, di voler portare un senso di pace.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.