CATANIA – Non poteva mancare all’interno della quinta edizione del Festival internazionale del Fumetto e della Cultura Pop il Japan Center, un’area completamente dedicata alla cultura giapponese, la quale rappresenta in qualche modo la patria ideale del mondo del fumetto e dell’animazione. Molti sono, infatti, coloro che si avvicinano alla cultura nipponica perché attratti dalla sterminata produzione di manga e anime proveniente dal Paese del Sol levante, passando spesso a un vero e proprio amore nei confronti della cultura di questa nazione.
Tuttavia, la cultura “pop” giapponese non è fatta solo di fumetti e cartoni animati, ma di tanto altro e per capire ciò che sta dietro all’inesauribile fantasia dei mangaka giapponesi bisogna calarsi un po’ nell’atmosfera in cui essi vivono, lavorano e si divertono. Proprio per questo all’interno del Japan Center dell’Etna Comics non poteva non esserci una piattaforma per il karaoke “Japan style”. Forse non tutti sanno che la pratica di cantare a squarciagola fra amici le proprie canzoni preferite, leggendo le parole su uno schermo e accompagnati da una base registrata in sottofondo, nasce proprio in Giappone. La stessa parola “karaoke” è di origine giapponese ed è composta da kara (che significa vuoto) e oke (che è la forma contratta di orchestra): letteralmente il termine significa “senza orchestra”. In particolare, dal 1994 il più diffuso tipo di questo passatempo è il Dam karaoke che indica uno specifico macchinario prodotto dalla compagnia Daiichikosho Amusement Multimedia, in grado di contenere e riprodurre fino a oltre 200.000 canzoni. Bisogna sapere che in Giappone il karaoke non è affatto come da noi, esistono delle vere e proprie strutture interamente ad esso dedicate, dove è possibile affittare una stanzetta apposita e cantare con i propri amici (e solo davanti ad essi nel rispetto della proverbiale timidezza giapponese) anche fino a tutta la notte. Risulta perciò comprensibile quale ruolo centrale abbia tale pratica nella società nipponica.
Oltre a potersi cimentare col Dam karaoke, nel Japan Center è possibile conoscere altri aspetti tipici del Giappone, come ad esempio l’antica tradizione legata alla pratica della vestizione del kimono, mostrata e spigata in tutti i suoi passaggi, che fornisce da sola un’eloquente idea della delicatezza e della ricercatezza non solo esteriore di questo popolo; o, ancora, la cerimonia del tè verde, le lezioni di lingua e cucina giapponese, il contest di disegno manga sketch, i tipici Maid Cafè e tutti i gadget provenienti dal folklore nazionale giapponese. Le attività culturali sono state curate e proposte da numerose scuole e associazioni che anche nel territorio siciliano si occupano d’insegnare e divulgare la lingua e cultura nipponica, come ad esempio la scuola di Palermo Amici del Giappone, l’associazione Advena e la Fenice. Il sodalizio Giappone-Etna Comics sembra, dunque, funzionare e imperdonabile sarebbe non farvi un piccolo tour.
Lorena Peci (articolo)
Marco D’Urso (fotografie)
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