Un vento dall’est spira da qualche giorno dagli studi della Disney a Hollywood. Non è affatto arduo capirne la ragione, poiché un ospite arriva per gli amanti della tata più adorabile di sempre. Accompagnata da quel pizzico di magia e di mistero che la contraddistinguono, infatti, ritorna sul grande schermo Mary Poppins, pronta ad offrire il suo aiuto ai bambini che ne facciano richiesta. Ma chi indosserà i panni della celebre bambinaia, intonando ninne nanne e volteggiando sui tetti della città? Molti nomi di spicco bollono già in pentola, anche se la scelta si annuncia più difficile del previsto. Quale attrice, in effetti, potrà reggere il confronto con la Mary per eccellenza, vale a dire con l’impareggiabile ed eterno volto di Julie Andrews? La sfida è senz’altro non indifferente, ma la valigia della Poppins è sempre zeppa di sorprese e il risultato potrebbe anche sbalordire.
Secondo quanto affermato da Entertainment Weekly, il remake del grande classico sarà affidato alla regia di Rob Marshall e la storia vedrà la luce a vent’anni di distanza dalle vicende che videro protagonisti l’austero signor Banks e i suoi bambini. La tata delle meraviglie, per l’appunto, sarà catapultata nella Londra, di gran lunga più cupa e decadente, della Grande Depressione. Punto saldo anche di questa nuova versione del musical saranno, tuttavia, i celebri racconti della “mamma” della Poppins, l’autrice P.L. Travers, alla cui vita è stato recentemente ispirato proprio un film della Disney, Saving Mr. Banks. Se l’originale del ’64 prese spunto, infatti, dal primo degli otto libri della Travers, tra le remore e i dubbi della stessa autrice, il sequel si ispirerà alle altre avventure delle tata e della famiglia Banks, narrate nella serie di racconti che lo seguirono, scritti tra il 1934 e il 1988.
I casting sono già aperti e tutti si interrogano su chi avrà l’oneroso compito si sostituire l’insostituibile Julie Andews. Certamente i requisiti richiesti per impersonale il ruolo non sono pochi: una bellezza semplice e raffinata al contempo, una voce dolce e armoniosa, un perfetto accento inglese. Ma cosa direbbero i fanciulli Banks? Forse la ricetta della perfetta bambinaia è più semplice di quanto si pensi, occorre solo che « sia buona, sia paziente, sempre allegra e divertente», che porti, insomma, quel pizzico di magia.
I bookmakers di tutto il mondo, però, sono impazziti alla notizia del remake e si sono subito scatenate le ipotesi su chi interpreterà la Poppins. Nonostante siano molti i nomi in gioco, sembrano tutti concordare su uno in particolare, vale a dire quello dell’attrice Anne Hathaway, data per favorita. La segue immediatamente Emily Blunt, sua collega ne Il Diavolo veste Prada, dove interpretano le sfortunate assistenti di Miranda Pristley, impersonata da Maryl Streep, anche quest’ultima in corsa per il ruolo di Mary Poppins. Appaiono i nomi, ancora, dell’attrice britannica Carey Mulligan, il premio Oscar Cate Blanchett, a pari punti con la collega Catherine Zeta-Jones. Altre possibili interpreti sarebbero Emma Watson, Emma Stone, Keira Knightey, Leighton Meester e, infine, Scarlett Johansson. Tutte proposte interessanti, ma che non soddisfano gli appassionati della tata più amata di tutti i tempi.
Non basterà un poco di zucchero per mandare giù la pillola a tutti quegli appassionati insoddisfatti, i quali vedono nel remake del musical un vero e proprio sacrilegio e ritengono inconcepibile una Mary che non abbia il volto della Andrews. È possibile, però, che non si ponga affatto la questione. Nessuno, infatti, sarà mai in grado di sostituire l’amata bambinaia dall’immaginario, e, specialmente, dal cuore di tutti i bambini che sono cresciuti con lei e che continuano a sognare sulle note delle sue canzoni. Tutti loro potranno sempre passeggiare con Mary, ballare coi pinguini, volteggiare tra i camini, vivere mille avventure e viaggiare con il solo potere della fantasia. Tutti loro saranno sempre in grado di fabbricare, con soli carta e spago, il proprio paio di ali per volare proprio là, dove tutto è blu, in compagnia di Mary e di un bell’aquilone.
Debora Guglielmino
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