VILLABATE (PA) – Provincia di Palermo: è qui che si svolge una vicenda avvenuta nel 2014, che riguarda il sorteggio con il quale bisognava scegliere gli scrutinatori che avrebbero lavorato per le ormai prossime elezioni europee. Durante questo sorteggio qualcosa sembra si sia svolta in modo molto chiaro: si è scoperto, infatti, che molti numeri già pescati una prima volta sono stati nominati di nuovo, segno che alcuni nomi dovevano, in un modo o nell’altro, essere già stati scritti nella lista dei futuri scrutinatori.
Il tutto ha incuriosito un giovane giornalista che lavora per la redazione di Villabate, il quale, deciso a far luce sulla questione, si è impegnato a fondo per chiarire i punti bui di quel famoso sorteggio. Ne è uscita fuori un’indagine che ha visto coinvolti il sindaco del Comune e vari consiglieri che, come era stato precedentemente sospettato, avevano contribuito a pilotare la scelta dei nominativi, svariati dei quali risultarono essere vicini o imparentati con chi aveva il potere in Comune.
La storia ha colpito l’attenzione del famoso programma satirico Le Iene, che ha mandato in onda un servizio rilasciato dal giovane giornalista e che ha costretto il Sindaco di Villabate alle dimissioni insieme alla giunta, comportando così lo scioglimento del Comune. Questa storia ha scatenato anche la creatività del cantautore emiliano Marco Ligabue, fratello del rocker Luciano Ligabue. Creatività, ma anche e soprattutto voglia di denunciare la malavita che organizza illecitamente favori ed azioni a discapito di chi, per paura o per disinteresse, tace su situazioni spesso palesemente ingiuste.
Il silenzio è dolo è il titolo del brano scritto da Marco Ligabue con la collaborazione di Lello Analfino, frontman dei Tinturia insieme al rapper palermitano Othelloman. Si trratta di una dichiarazione contro il silenzio e l’omertà e il videoclip, girato a Palermo con la presenza e la collaborazione di cittadini, giovani e testimoni di giustizia, si avvale di una toccante introduzione, data dalle ingenue domande di quattro bambini che chiedono: «Cos’è la mafia? Cos’è la terra dei fuochi? Cos’è la camorra?» Le risposte a queste domande vengono date nel testo: «Io non resto zitto mentre uccidono altri eroi […]. Siamo noi che dobbiamo riprenderci la vita in mano». Un invito, dunque, ad alzare la voce contro chi impone di tacere e vuol far credere che il silenzio è d’oro. Lo stesso Marco, esponendo il proposito di una canzone che non può cambiare il mondo, asserisce che può comunque essere una di «quelle piccole cose che fanno la differenza […], come una fiamma che può far divampare l’incendio».
Nancy Censabella
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