Murubutu e Noyz Narcos. Due rapper diversi. L’uno l’antitesi dell’altro. Il primo è un racconta storie che fa della raffinatezza e dei termini ricercati nei suoi brani il suo stile; il secondo ti spara in faccia la verità con una crudezza e violenza indescrivibile che pretende l’attenzione.
MURUBUTU – STORIE D’AMORE CON PIOGGIA E ALTRI RACCONTI DI ROVESCI E TEMPORALI
Come ogni lavoro di Murubutu, Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali è un racconto da ‘sfogliare’ canzone dopo canzone, proprio come un libro. Già la copertina dell’album ci accenna cosa avrà il contenuto: la cover del disco infatti è il dipinto del pittore impressionista francese Gustave Caillebotte, Strada di Parigi in un giorno di pioggia. Il concept usato, infatti, è la pioggia, l’acqua, dalle sembianze di un elemento mistico che assolve, assorbe, ispira, distrugge, salva, incanta e tormenta. I singoli che hanno anticipato l’uscita dell’album, Temporale (feat. Dia) e Black Rain (feat. Claver Gold e Rancore), sono serviti a dare un’idea del prodotto che sarebbe uscito. Un connubio tra le pene dell’amore e gli scenari bellici e apocalittici. Scenari in cui la presenza della pioggia la fa da padrona.
La pioggia, infatti, racconta gli stati d’animo di cui l’essere umano può divenire vittima, e di come essa faccia da sfondo ai nostri pensieri. Ogni canzone è un’allegoria. Immagini che si stagliano nella mente strofa dopo strofa. Soprattutto riascoltandole varie volte.
Murubutu oltre al tema dell’amore sofferto, catastrofi e futuri distopici, riesce ad inserire perfettamente temi come l’esistenza di altri universi, la meccanica quantistica, la guerra fredda, le spedizioni belliche.
Il professore si piazza sicuramente tra gli artisti italiani da ascoltare in questo 2022, Storie d’amore con pioggia è uno dei migliore dischi, se non il migliore, mai prodotto per temi ma anche per produzioni da parte del rapper emiliano. Beat di ottima fattura che si sposano bene tra un passo di chitarra, una strofa di pianoforte o le soavi note di un violino che rende tutto più introspettivo ed esistenziale.
NOYZ NARCOS – VIRUS
Dopo un’assenza di quattro anni, Noyz Narcos torna con Virus, sesto album per il rapper romano. Il solito album di doppia N che non dispiace affatto, anzi, è un disco che riprende i suoi vecchi lavori con i Truceboys ma che da spazio anche alla sperimentazione e giri di ritornelli melodici. Come se il vecchio e il nuovo si fossero mescolati per creare il mix perfetto.
Le strofe di Noyz sono sempre taglienti, ma la vera novità dell’album sono appunto i vari featuring. Molti artisti giovani hanno collaborato all’album come Geolier e Capo Plaza; ma anche altri che ormai hanno un certo nome altisonante come Sfera Ebbasta, Rasty Kilo, Ketama126, Franco126 e Speranza; artisti che non hanno bisogno di presentazioni come Luchè, Coez, Guè, Gemello e Metal Carter; ed artisti internazionali come Raekwon, membro del gruppo rap Wu Tang Clan, e Cam’ron. Tutte collaborazioni che esaltano al meglio le loro caratteristiche che siano strofe o ritornelli.
La maggior parte delle basi sono realizzate da Night Skinny, eccetto per Virus, prodotta da Sine e Victory Lap, prodotta da Mace, la più esotica dell’intero album.
Un album che non ha deluso le aspettative. Racconta la vita di strada in modo duro quanto basta e melodico quando serve. Noyz Narcos dimostra ancora una volta di non abbassarsi ai trend, o almeno non del tutto. Da buon artista degli anni ’90, rimane attaccato alle radici seppur inserendo elementi trap e indie che danno quel tocco di freschezza che male non fa.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.