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Perché l’articolo di McDreamy è diventato virale?
29 Aprile 2015
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Perché l’articolo di McDreamy è diventato virale?

Home » Entertainment » Perché l’articolo di McDreamy è diventato virale?

La morte di McDreamy scalda gli animi e i fan si ribellano a suon di tweet. Tutto questo ha una spiegazione scientifica: sindrome dell’abbandono.

«Questo è l’episodio che l’America non dimenticherà mai». E, infatti, sono stati 41 minuti di puro e inaspettato shock quelli dell’episodio 11×21 di Grey’s Anatomy, andato in onda giovedì 23 aprile negli Stati Uniti. Alla fine della puntata, profeticamente intitolata How to save a life, intere generazioni di fan del medical drama hanno dovuto dire addio a Derek Shepherd (Dottor Stranamore/Mc Dreamy), interpretato dal 2005 a oggi da Patrick Dempsey (49 anni).

teet McDonald'sQuesto però, è solo l’antefatto di quello che dalla fatidica sera in poi si è scatenato: la notizia, infatti, si è trasformata in un vero e proprio fenomeno virale, raggiungendo velocemente gli occhi e le orecchie degli aficionados disseminati in ogni angolo della Terra. La maggior parte di loro, come era facile prevedere, non ha preso proprio la decisione di far uscire di scena uno dei personaggi più amati della serie, tanto da arrivare a intasare la pagina Twitter dell’autrice Shonda Rhimes con milioni di messaggi, alcuni dei quali per nulla piacevoli, poiché la consideravano l’unica vera responsabile della sua fine: «Per colpa tua la mia vita non sarà più la stessa», «In 40 minuti hai rovinato l’esistenza di milioni di noi», «11 stagioni e tutti i miei personaggi preferiti sono morti. Shonda, ti odio immensamente #GreysAnatomy #RIPMcDreamy», «C’è un girone dell’inferno per le persone come te», «La mia vita ora non ha più senso. 11 anni buttati a guardare #greysanatomy. Grazie @shondarhimes». La Rhimes, però, non è rimasta inerme e per tutta risposta ha twittato: «Faccio questo per vivere. Ricordate, non è reale, ok? Non mi twittate le vostre pazzie». Tuttavia, la rabbia implacabile dei fan non si è fermata qui e ha travolto tutti i social network, prima facendo finire il nome del dottor Shepherd in vetta ai temi più discussi e poi generando gli hashtag #RIPDerek e #RIPMcDreamy, che affiancano il nome e il soprannome americano del personaggio con il famoso RIP con cui si dice addio alle celebrità sul web. Gli “uccellini” hanno raggiunto anche il colosso del fast food McDonald’s, che con un’immagine ben costruita dà il saluto al dottor Stranamore.

 

 sindrome-da-abbandonoIl fenomeno ha avuto una risonanza tale da suscitare l’interesse di un autorevole quotidiano italiano, Il Corriere della Sera, che ha dedicato all’argomento un intera pagina nel numero di domenica 26 aprile. Dall’articolo in questione si evince che alla base di quello che potrebbe sembrare un delirio collettivo non-sense c’è, invece, una spiegazione scientifica: uno studio della State University dell’Ohio ha dimostrato, infatti, che chi segue una serie tv e impara a conoscerne i protagonisti, sviluppa verso questi ultimi sentimenti molto simili a quelli che si provano per amici e/o parenti. Quindi, la loro uscita di scena, sia essa temporanea o definitiva, innesca una vera e propria sindrome dell’abbandono negli spettatori. La morte del dottor Shepherd ne è proprio la prova. Che il suo non fosse un ruolo come un altro Dempsey lo aveva capito da tempo, ma dopo questa inaspettata reazione ha compreso quanto fosse diventato fondamentale, non tanto per il programma, quanto per tutti i suoi fan: «L’impatto nel mondo è stato stupefacente. È incredibile quanto i fan siano devoti e appassionati. Sarò per sempre grato per questo». E in un tweet sugella questa gratitudine: «Voglio ringraziare tutti i fan, che incredibili 11 anni, vi amo».

Alessandra Munafò

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