Clementino torna nei negozi musicali con Black Pulcinella. Il rapper napoletano in questo lavoro presenta una Napoli tragicomica, dai bassifondi fino ad arrivare all’apparenza degli influencer, a chi ostenta un certo stile di vita. Abbandonata una certa verve commerciale dei lavori di qualche anno fa, Clementino torna ad essere la Iena White. Nome affibbiatogli quando il rapper tentava di emergere nel mondo del rap tra live e freestyle. Curioso come nel pezzo Sound of Napoli la voce del rapper acquisisca notevolmente l’influenza di Snoop Dogg. Difatti non è un caso che Clementino abbia voluto unire la musica della West Coast hip hop con quello di Napoli.
Un disco scritto con rime dure e pesanti sempre con una certa ironia, dove non mancano pezzi più esistenziali che di certo non snaturano il concetto dato all’album. Un ritorno alle origini che i fan chiedevano da tempo. Black Pulcinella non è altro che la doppia faccia dell’artista che si divide tra l’allegria e la tristezza. Un concept dove il rapper si racconta e parla dei binari che ha dovuto attraversare per arrivare dove è. Un passato fatto di alcool e droga per superare i momenti di crisi. Un dualismo che si collega perfettamente anche ad una metropoli come Napoli, sicuramente una delle città più stereotipate del mondo sia nel bene che nel male.
Un lavoro discografico cui vede la partecipazione di molti artisti giovani come ad esempio Geolier e Speranza, presenti anche nell’ultimo lavoro di Noyz Narcos. Non solo, altri artisti come Rocco Hunt, Enzo Dong, J Lord, Madame, Mattak, Nicola Siciliano, Nello Taver, Nerone, La Niña, Ensi. Tutti con una caratteristica in particolare: sono tutti più giovani di Clementino, autodefinitosi zio Clementino riguardo alla nuova leva del rap che sta emergendo.
Un disco non solo giovane per i vari featuring, ma anche per il sound. Ottime basi e ritornelli pop accattivanti, forse si è fatto un uso leggermente smoderato dell’autotune.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.