La musica, oltre ad essere uno dei modi che più semplicemente ci permette di esprimere i nostri sentimenti, è il “luogo” migliore in cui conserviamo i nostri ricordi, le nostre emozioni e soprattutto i nostri pensieri. Non c’è da stupirsi dunque se, considerando la musica tra le invenzioni più grandi che l’uomo abbia mai ideato, si scopre che proprio il genere di musica che si ascolta rivela parecchio riguardo alla nostra personalità e il modo in cui pensiamo.
Ad affermarlo è proprio uno studio condotto da un gruppo di psicologi dell’Università di Cambridge, i quali affermano che per capire qual è la musica preferita di ogni persona è sufficiente sapere se un individuo è un tipo attento alle emozioni degli altri, ossia empatico, oppure se è un tipo analitico che si preoccupa, cioè, di capire le regole del funzionamento di ogni cosa.
Lo studio condotto su un campione di 4mila soggetti, estratti dall’applicazione MyPersonality di Facebook, e sottoposti in una prima fase ad un questionario psicologico e in una seconda fase all’ascolto e alla valutazione di 50 brani musicali di generi diversi, ha permesso agli studiosi di cogliere i seguenti risultati: le sonorità “delicate” del soft rock, del country e del folk, generi di ascolto facile, sono state preferite da tutti quegli individui che nel questionario psicologico hanno ottenuto i punteggi più alti sull’empatia; mentre le sonorità “forti” e intense come l’heavy metal, il punk, insieme alla musica complessa e profonda come la classica o il jazz sono state preferite dai tipi analitici.
«La musica è uno specchio del sé – afferma Jason Rentfrow, autore dello studio – È espressione di ciò che siamo emotivamente, socialmente e cognitivamente», continua lo studioso che, indubbiamente, fa riflettere su come la psicologia possa essere di grande aiuto per l’industria musicale, o servizi come Apple Music e Spotify nel consigliare l’ascolto dei brani ai singoli utenti. Rentfrow afferma, difatti, che «vengono investiti un sacco di soldi in algoritmi che scelgono la musica che potrebbe piacerci, ad esempio su Spotify e Apple Music… Ma conoscendo lo stile di pensiero di un individuo, in futuro questi servizi potrebbero dare consigli personalizzati».
Nancy Censabella
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