CATANIA – Grande partecipazione all’incontro con l’autore musicale e batterista messicano Antonio Sánchez, grazie all’evento organizzato dal professore Alessandro De Filippo, docente di Storia e critica del cinema alla Facoltà di Lettere e filosofia di Catania.
Antonio Sánchez ha iniziato a suonare la batteria a soli cinque anni. Raggiunti i dieci anni, ha poi deciso di cominciare a suonare professionalmente. La sua rapida ascesa nel mondo della batteria jazz è iniziata pochi mesi dopo, al conservatorio, quando Paquito D’Rivera si è messo in contatto con il professore di Sánchez, Danilo Perez, per una segnalazione per il ruolo di batterista nell’Orchestra United Nation di Dizzy Gillespie. Dopo aver vinto un Grammy Award per l’album Speaking of Now nel 2003 ed aver registrato nel 2007 il primo disco da solista Migration), nel 2014 Sánchez è stato autore della colonna sonora per la sola batteria del film Birdman (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza), del regista messicano Alejandro González Iñárritu, vincitore del Premio Oscar 2015 al miglior film.
La pellicola ha per protagonista Michael Keaton, che interpreta Riggan Thomson, ed è incentrata su un’ex stella del cinema in cerca di una nuova ondata di notorietà, che sceglie di allestire una commedia a Broadway. Il film è magmatico, gioiosamente ridondante, tracimante di vita ambizione, w mostra al contempo il forte senso di smarrimento sociale e morale percepito dall’uomo moderno, in un’ambientazione meta-teatrale che rimanda a certo cinema sperimentale. I personaggi, straordinari per verità psicologica, hanno storie apparentemente individuali, ma che nella sostanza diventano esemplificative di una condizione universale del vivere umano. Iñárritu sente la necessità di rifondare lo sguardo del cinema sia dal punto di vista estetico che etico, cercando di mostrare il pensiero dietro l’azione: la telecamera è lasciata libera di veicolare una fortissima impressione di realtà e lo stile è al servizio del messaggio. Il denominatore comune tra queste “apparenti carinerie cinematografiche” è proprio l’originale anti-convenzionalità della colonna sonora curata da Sánchez, come già detto sopra.
«Ero un po’ preoccupato, perché non avevo punti di riferimento per capire se nel passato la stessa cosa era stata fatta, cioè una colonna sonora con una batteria», così Sánchez racconta il proprio entusiasmo per la proposta del regista di creare la musica per il film. E continua: «Sotto molti punti di vista era anche positivo questo fatto, perché così non sono stato influenzato da altri film».
L’idea iniziale, spiega, era quella di scrivere dei disegni ritmici che avrebbero potuto rispecchiare il personaggio. E proprio in questo il batterista è riuscito, con un tocco dalle chiarissime influenze jazz che da sempre hanno caratterizzato il suo stile, ricreando incredibilmente l’inquietudine celata nella mente del protagonista. «Alejandro voleva che la batteria dettasse il ritmo del film, ho letto la sceneggiatura e poi insieme abbiamo parlato a lungo del senso profondo del film» ha rivelato Sánchez. «Il regista – racconta – voleva qualcosa di molto organico improvvisato, ma non c’era niente per me, per poter vedere. Alejandro scriveva in perfetto dettaglio ogni scena e mi diceva: suona qualcosa!»
Per creare la musica di Birdman, Sánchez ha ideato più di 60/70 demo: la prima volta a New York, dove ha suonato semplicemente “immaginando” le scene, senza film, perché il film lo stavano ancora girando. Solo in seguito ha suonato tutto da capo, basandosi su un montaggio provvisorio che gli ha permesso di prestare maggiore attenzione ai dialoghi e ai movimenti, in modo da far coincidere la musica con le azioni e con le battute dei personaggi. Ciò che viene fuori è certamente un indescrivibile effetto suscitato negli spettatori dall’incontro di musica e immagini in Birdman. Un lavoro intenso, faticoso, ma decisamente straordinario.
Alla domanda postagli riguardo ad un futuro nuovo lavoro per un’altra colonna sonora, Antonio Sánchez risponde: «Credo sia stata la prima e forse l’ultima volta, mi rendo conto che non sarà facile trovare film interessanti. Preferisco impiegare del tempo della mia vita scrivendo musica che potrò utilizzare per molto tempo, perché nel cinema moderno le colonne sonore finiscono, spesso, per diventare semplicemente musica di sottofondo, e io da anni lotto, come jazzista, per creare l’arte da “primo piano”. In questo caso sono stato molto fortunato… perché si trattava di Birdman».
Sánchez ha dimostrato di avere al contempo una grande personalità e un grande talento, costruendo poco per volta un percorso che tiene conto di differenti esperimenti e sonorità.
Enrico Riccardo Montone
Nancy Censabella
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