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Le nuove proposte della riforma delle pensioni
05 Maggio 2015
Best politikAttualità

Le nuove proposte della riforma delle pensioni

Home » Best politik » Le nuove proposte della riforma delle pensioni

Dibattito sul pensionamento: il governo discute le nuove proposte. Gli italiani sperano che l’opzione scelta possa portare beneficio alle loro tasche. I politici faranno finalmente la scelta migliore per il bene dei cittadini? L’articolo di seguito aiuterà ciascuno a trarre le proprie conclusioni.

Il 30 aprile 2015, la legge Fornero sulle pensioni è stata giudicata incostituzionale dalla Corte Costituzionale: il governo Renzi è, quindi, di nuovo al lavoro per possibili cambiamenti che innovino l’ambito pensionistico italiano, tema scottante nel Paese. Le proposte presentate sono diverse, alcune delle quali a opera del presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Cesare Damiano. La mozione del suddetto presidente, Quota 100, riguarda il ripristino della pensione di anzianità, abolita dal governo Monti nel 2011, per consentire una maggiore flessibilità già a partire dai 62 anni. Con il titolo Quota 100 si intende il totale fra l’età del pensionato e gli anni di lavoro compiuti, che determina pertanto i contributi da versare al cittadino. Di seguito i programmi su cui si sta dibattendo.

Pensioni-uomini-e-donne-riforma-Governo-Renzi-novit-conferme – Quota 100 per la pensione anticipata: il lavoratore andrebbe in pensione a 62 anni con 38 anni di lavoro alle spalle e conseguenti contributi versati, a 63 anni con 37 di lavoro e così via. Una volta si andava in pensione a 60 anni con 40 anni di contributi, mentre oggi ci vogliono 42 anni e sei mesi per gli uomini e 41 anni e sei mesi per le donne. La proposta riscuote il consenso favorevole dei lavoratori, ma per poterla attuare ci vorrebbero circa 10 miliardi di euro;
– Quota 100 con esodo volontario, variazione della proposta Damiano: l’impiegato andrebbe in pensione anticipatamente di propria volontà, nel caso possa mantenersi per qualche anno mediante fondi propri, venendo quindi a percepire la pensione in ritardo;
– pensione flessibile con penalizzazioni, disegno di legge Damiano: il cittadino smetterebbe di lavorare all’età di 62 anni con soli 35 di contributi versati, percependo un assegno ridotto dell’8% che si azzererebbe all’età di 66 anni, consentendogli poi di incassare l’intera pensione spettantegli;
– prestito pensionistico, proposta dell’ex ministro Giovannini: i prossimi al pensionamento riceverebbero un assegno di circa 700€ che restituirebbero, una volta in pensione, con piccoli prelievi mensili dal proprio conto. Tuttavia, questa proposta non si crede attuabile, perché alcune persone potrebbero ricevere importi minori al proprio utile per vivere;
– pensione anticipata 2015 con Opzione Uomo: consisterebbe nel far andare in pensione le donne all’età di 57 anni e 3 mesi con 35 anni di contributi, le quali riceveebbero un assegno, però, del tutto contributivo;
– pensionamento anticipato con intesa lavoratore-azienda, oltre a un possibile riscatto per gli anni di università conseguiti: il disegno di legge in questione, redatto da Berlusconi e Sacconi durante il governo Berlusconi, corrisponderebbe al pagamento di una somma per favorire il pensionamento anticipato dei propri dipendenti, consentendo a coloro che hanno raggiunto la laurea di poter prendere il loro posto.

PensioniInfine, si fa strada la proposta di Salvini, secondo cui ogni lavoratore dipendente con 40 anni di lavoro sulle spalle dovrebbe percepire un assegno di 1000€ mensili. Il calcolo condotto dal leader del partito leghista è molto semplice: ogni anno, ogni lavoratore versa all’incirca 7500€. Questa somma, moltiplicata per 40, diventa 300.000€; solitamente la distribuzione della pensione dura vent’anni, decretando una retribuzione di 15.000€ lordi annui. Coloro che, invece, lavorano autonomamente recepiscono un contributo INPS di 3500€ che, moltiplicati per 35 anni, divengono 500€ di pensione mensile, e per 40 anni, 1000€. Il progetto sarebbe applicabile ai cittadini che avrebbero già versato dieci anni di contributi.

Da quello che si legge, i propositi da parte dei governanti sono molti e gli italiani, come sempre, pendono dalle loro labbra. Ci si aspetta che almeno stavolta si faccia la scelta giust,a al fine di consentire una vita dignitosa ai cittadini che, dopo tantissimi anni di onesto lavoro, vorrebbero potersi godere la vecchiaia serenamente. Promesse da marinaio o da valorosi condottieri? Staremo a vedere.

Anastasia Gambera

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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