A circa 30 chilometri da Londra, tra la zona ovest di Hertfordshire e il nord di Watford, esiste un luogo che originariamente era stato utilizzato per costruire aerei militari durante la seconda guerra mondiale, per conto della Rolls-Royce Limited. Questa fabbrica, conosciuta come Leavesden Aerodrome, nel 1994 è poi diventata un complesso cinematografico: per coloro i quali non lo sapessero, si è trasformata nei Leavesden Studios della Warner Bros., che hanno ospitato per ben 10 anni le riprese di una delle saghe fantasy più amate di tutti i tempi. Infatti, tramite un treno che parte dalla stazione di Euston e che raggiunge, in venti minuti, la città di Watford, è possibile prendere un tipico bus londinese a due piani che conduce dritto al making di Harry Potter. Si tratta di un’esperienza unica, nel cuore dell’Inghilterra, che consente di vivere in prima persona la magia di una delle storie di maghi e streghe più amata da grandi e piccini.
Una volta arrivati, è possibile assaporare già all’esterno del making la colonna sonora dei film, che continua ad accompagnare i visitatori per tutta la durata del tour. Dopo aver ritirato i biglietti e avere raggiunto l’ingresso, i presenti sono poi accolti da una ventina di gigantografie raffiguranti gli attori della saga. Già a novembre, peraltro, a ridosso delle festività natalizie, viene addobbato un grande albero ed inaugurato il cosiddetto Hogwarts in the snow, grazie al quale molte aree presentano caratteristiche prettamente invernali. Si parte, nello specifico, da una visita alla Great Hall (la Sala Grande), all’interno della quale una delle guide spiega come siano stati realizzati tutti gli oggetti di scena presenti: i tavoli sono apparecchiati e pieni di cibo, e gli alberi di Natale illuminano l’ambiente con le loro luci colorate. Si prosegue, in seguito, per una sala sviluppata tanto in larghezza quanto in lunghezza, lungo la quale è esposto ciò che è stato utilizzato di volta in volta dal cast e dalla crew: ad ogni oggetto è associata, inoltre, una descrizione puntigliosa fin nei minimi dettagli. Nel frattempo, grazie ad alcuni appositi schermi, è possibile vedere il modo in cui sono stati realizzati alcuni passaggi delle pellicole, attraverso l’utilizzo degli effetti speciali: tramite i famosi green screen, per esempio, sono state girate le partite di Quidditch sulle scope, le battaglie o i momenti in compagnia più o meno piacevole di creature magiche.
Un altro aspetto interessante del tour riguarda alcune parti del set letteralmente ricostruite per intero: i dormitori, per esempio, sono resi decisamente realistici grazie alle lenzuola stropicciate e alle scarpe lasciate sul tappeto, ai piedi di qualche letto. E anche alla Tana, dove vive la famiglia Weasley, sono presenti elementi che si muovono, fra i quali spiccano il cucchiaio di legno che mescola la zuppa in perfetta autonomia e gli aghi che, incrociandosi, cuciono un maglione. E ancora: nelle aule di Pozioni e di Difesa contro le Arti Oscure, le sostanze all’interno dei calderoni cambiano colore periodicamente. Fra gli ambienti interni non sono da dimenticare nemmeno l’ingresso della casa di Privet Drive, dove il protagonista cresce fino agli undici anni, inconsapevole di essere un mago, e la vera casa di Harry, quella di Godric’s Hollow, dove i genitori vengono uccisi da Lord Voldemort. Non può mancare, inoltre, il famosissimo binario 9 e 3/4, insieme all’Espresso per Hogwarts: in questo caso è possibile salire a bordo e ammirarne i piccoli scompartimenti (non meno riempiti di oggetti di scena) che accolgono gli studenti ogni settembre, per fare loro raggiungere la Scuola. In una parte esterna del set si trova, per di più, anche il Nottetempo, mezzo di trasporto magico sul quale Harry sale nel terzo volume della saga, dopo essere scappato dalla casa degli zii Dursley: si tratta di un gigantesco autobus viola a tre piani, che aiuta i maghi in difficoltà a spostarsi da un posto all’altro. Quasi alla fine del tour, poi, i negozi di Diagon Alley si fanno strada l’uno dopo l’altro: Olivander, Tiri Vispi Weasley, la Gringott, il Paiolo Magico, Madama McClan, il Ghirigoro e così via, fino ad arrivare ad un modello in scala del castello di Hogwarts.
Per i fan di Harry Potter, un luogo del genere è davvero animato dalla magia, poiché consente di rivivere una storia lunga dieci anni in meno di quattro ore. Prima di arrivare allo Studio Shop, la fine del tour è segnata dalla presenza di uno schermo nero, sul quale compare a intermittenza una citazione di J. K. Rowling: «The stories we love best do live in us forever. So whether you come back by page or by the big screen, Hogwarts will always be there to welcome you home». E in effetti, sia negli Studios che in compagnia del mondo di Harry Potter, ci si sente sul serio e ogni volta a casa.
Martina Lo Giudice (articolo + photogallery)
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