BOLOGNA – Avete presente la voce di Tom Waits? Quella voce descritta dal critico musicale Daniel Durchholz «come se fosse stata immersa in un tino di whiskey, poi appesa in un affumicatoio per qualche mese e infine portata fuori e investita con una macchina»? Tra tutti, gli album Bone Machine e Mule Variations rendono onore a questa descrizione. Ora pensate alle tonalità di Leonard Cohen, cantante dalla “voce di rasoio arrugginito”: «Sono nato così, non avevo scelta, sono nato con il dono di una voce d’oro», canta in Tower of Songs. Bene. Mettetele insieme, create un mix dalle due. Il risultato sarà una tonalità nuova, un mix di vintage blues e del miglior jazz: la voce di Bruce James, pianista texano che abbandonò la sua casa discografica ad Houston per inseguire un sogno tutto europeo e che da alcuni anni incalza i palchi dei maggiori festival europei, da Berlino a Rotterdam, da Barcellona all’Umbria Jazz Festival.
È possibile ascoltarlo, in questi giorni, nel palco approntato per l’occasione in via Mascarella, chiusa al traffico per l’occasione estiva, dove, tra il Bravo Caffè e le Cantine Bentivoglio, è nato il Salotto del Jazz. Accanto alle sue note che fuoriescono veloci dalla pianola, insieme ai suoi personalissimi versi, sua moglie, Bella Black, cantante e poetessa, con tonalità potenti e profonde. Forza della natura, riesce a far risuonare la sua voce come poche, senza tralasciare l’armonia e la musicalità. Per quanto il duo sia già di per sé perfetto, la batteria di Gianluca Schiavon e gli accordi dell’esperto Fabio Ziveri creano un quartetto adatto al mix di R&B e jazz, novità assoluta nei palchi non solo italiani, ma europei. Così, tra Bologna e Genova, da Perugia a Bruxelles e Berlino, Bruce&Bella non sono passati inosservati, e riescono ad accompagnare le serate estive nelle vie di Bologna, rinfrescando la città con tonalità nuove e sorprendenti. Per chi non avesse mai visto esibirsi Otis Reading o Aretha Franklin, recarsi ad un concerto di Bruce James e Bella Black è l’opzione migliore per chiudere gli occhi e tornare a quell’America di sound puro le cui canzoni riecheggiano fino ai giorni nostri, per gli intenditori e non. Bruce con la sua street poetry – «past tense is no more than last night’s wine» -, Bella con la sua acustica che straccia i pensieri e libera la mente di chi la ascolta, per occuparla con la sua voce calda e dirompente. Se, tra i tanti festival di musical europei, doveste trovarvi per caso di fronte ad un palco che ospita un pianista con basco e maglietta nera e una splendida donna che fa muovere chiunque col suo ritmo, quelli sono Bruce James e Bella Black. Buon divertimento!
Luca Occhilupo (articolo)
Paolo Terni (photogallery)
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