Per Writers Guild of America è la tredicesima serie con la miglior sceneggiatura di tutti i tempi, per il Guinness World Records è la serie con la valutazione più alta di tutti i tempi (la quinta stagione è valsa un punteggio di 99/100 su Meracritic) e i premi vinti da Braking Bad sono numerosi: sedici Emmy Award, otto Satellite Award, dodici Saturn Award, sei WGA Award, cinque TCA Award, due Golden Globe, tre Screen Actors Guild Award, un PGA Award, due DGA Award e sei Critics’ Choice Television Award. Sono numeri importanti per una serie TV che partiva senza grandi pretese, come detto dal suo creatore e ideatore Vince Gilligan, ma gli ascoltatori hanno tradito la previsione dando ragione alla produzione AMC che ha investito sul format (diversamente da HBO che rifiutò la serie). La scelta degli attori è stata effettuata senza seguire i trend del momento: il protagonista interpretato da Bryan Cranston è stato scelto, per esempio, dopo una breve apparizione in X-Files (pur avendo molti ruoli alle spalle tra cui il padre di Malcom nell’omonima serie Malcom X) in cui la sua recitazione ha catturato e fatto suo Gilligan.
Breaking Bad racconta una storia tanto singolare nello svolgersi quanto comune nel riscontrarla: Walter White è professore di chimica presso la scuola superiore di Albuquerque, Texas. Padre di famiglia vive con la moglie Skyler (Anna Gunn) incinta della secondogenita e il figlio Walter Junior, affetto da paresi cerebrale. La vita di Walter è continuamente legata a un filo sospeso, in equilibrio tra l’umile stipendio d’insegnante, una famiglia da mantenere e la perpetua paura della vita; non bastasse ciò, il chimico è sbeffeggiato continuamente da suo cognato Hank, agente della DEA, il quale non manca occasione di mostrare sfarzo nella sua condotta di vita e coraggio molto lontano da quello di Walter. La prima stagione s’apre sul festeggiamento dei cinquant’anni di Walter, il quale, costretto dai pressanti debiti, sarà costretto a prendere un secondo lavoro presso l’autolavaggio di zona. La dea bendata non bacia il protagonista a cui viene diagnosticato un cancro ai polmoni; in realtà questa disgrazia sarà la svolta della sua vita. Con i giorni contati, il senso del tempo per il signor White non ha più alcuna funzione e l’incontro casuale con Jesse Pinkman (Aaron Paul), ex studente e piccolo spacciatore, fa scattare la scintilla della rivincita sulla propria esistenza: l’uomo con le sue conoscenze chimiche comincerà a cucinare metanfetamina, dal singolare colore bluastro, così pura (96%) da non avere rivali; Jesse lo aiuterà a venderla così da poter lasciare la famiglia White senza debiti dopo la sua dipartita.
Sarà in questo istante che l’uomo finora conosciuto cambierà, assumendo lo pseudonimo di Heisenberg, con un percorso alla ricerca di sé stesso: l’uomo debole e remissivo dei primi episodi avrà una continua crescita interiore che lo spingerà sempre oltre i propri limiti e paure.
Conoscere la propria morte e il tempo dilatato dal normale procedere della vita lo farà avventurare in un torbido mondo a lui sconosciuto fatto di armi, droga, gangster e pericolo incondizionato. Un drama di continua elevazione sentimentale introietterà lo spettatore in una serie di vicissitudini in cui non si potrà essere capaci di distinguere l’amoralità delle azioni di Walter, poiché immersi nella sua personale morale che rispecchia i valori tradizionali americani di famiglia e lavoro. Pur essendo una serie proiettata sulle vicende di Walter un sotto testo di grande spessore riguarda il sentimento d’amore e odio con il giovane Pinkman: nemesi in continuo scontro ma uniti da una fedeltà che di poco discosta il rapporto d’unione padre-figlio. Breaking Bad potrebbe apparire noioso a molti, superfluo ad alcuni, ma la forza di questa serie TV sta proprio nella sua natura tra Drama e Noir: è il fattore principale per cui l’America e gli americani l’hanno amato oltremodo con i conseguenti premi ricevuti. La vicinanza in alcune parti alla serie TV Weeds ha creato non pochi rumor di plagio del form per Gilligan, il quale tempo fa rispose alle accuse dichiarando che se fosse venuto a conoscenza di Weeds in precedenza non sarebbe mai andato avanti con lo sviluppo della serie, per nostra (e soprattutto sua) fortuna ciò non accadde.
La sceneggiatura è precisa e fluida anche nei più piccoli particolari: chimica, ingegneria elettrica e fisica all’interno della serie non sono nozioni a caso ma fondano sulle regole delle stesse materie; ogni formula e citazione d’elementi scientifici fonda sulla realtà con l’aiuto volontario della professoressa di chimica organica Donna Nelson, Università dell’Oklahoma, e un chimico della DEA di Dallas; inoltre ad alimentare i dettagli della sceneggiatura sono i flashback forward presenti a ogni inizio puntata. Altri elementi distintivi d’accuratezza nella serie si riscontrano nella sigla d’apertura formata da alcune serie di formule molecolari e dalla tavola periodica; la prima molecola mostrata è la C10H15N cioè la formula bruta della metanfetamina. Ultimo dettaglio è lo stesso titolo Breaking Bad: essa è un’espressione colloquiale del sud degli States rappresentante qualcuno che perde la propria direzione allontanandosi dalla retta via per un giorno o per sempre; la similitudine italiana più corretta sarebbe “scatenare l’inferno”. Se non avete ancora visto Breaking Bad tra dubbi e perplessità non indugiate oltre: tra il tipico drama americano e una sceneggiatura che coinvolge ogni minuto di più, la serie vi catturerà facendovi comprendere perché il mondo del piccolo schermo l’abbia pluripremiata.
Marco D’Urso
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