Il Museum of Modern Art (MoMa) di New York celebra con una spettacolare retrospettiva i vent’anni di carriera di Björk, una delle più eccentriche artiste islandesi.
Nota per l’inconfondibile voce e lo stile eccentrico e sperimentale, Björk ha quest’anno compiuto 20 anni di carriera. E il Museum of Modern Art (MoMa) dall’8 marzo al 7 giugno la vuole celebrare con quella che probabilmente sarà la mostra-blockbuster del 2015. Basta guardare il trailer che il museo ha creato per lanciare la mostra per capire l’unicità del progetto: nel video, infatti, Björk appare avvolta in una sorta di bozzolo-utero costituito da lava solidificata e muschio. La cantante è sofferente e piagata, una sorta di Frida Kahlo nordica; il suo corpo è diviso verticalmente da una linfa fosforescente che, espulsa, si dilata e si tramuta in un paesaggio gotico.
Björk ci racconterà, dunque, la sua lunga carriera poliedrica attraverso suoni, film, oggetti, costumi, strumenti e performance, ripercorrendo i sette album da lei pubblicati: da Debut (1993) a Biophilia (2011). Il nuovo disco, Vulnicura (letteralmente “cura di una ferita”), verrà lanciato proprio durante l’esposizione al museo americano. La mostra è stata ideata e organizzata da Klaus Biesenbach, direttore del MoMA; la narrazione (scritta dalla cantante insieme all’autore islandese Sjón) è al contempo biografica e visionaria, quasi onirica. Sarà un’esperienza sonora e visiva unica e coinvolgente: un intero ambiente con video-installazione, dove, indossando delle cuffie collegate a un iPod shuffle, si potranno attraversare facendosi guidare passo passo, grazie al sistema SoundJourney, le stanze scure allestite con foto, strumenti, taccuini e appunti dell’artista, oggetti, manichini e i costumi – si vedano quello da cigno creato in occasione degli Academy Awards 2001 o quello ideato per Volta del 2007, oppure ancora quelli fantasmagorici disegnati da Iris van Herpe.
La cantante ha stretto importanti collaborazioni con registi, fotografi, stilisti e artisti: «Björk è un’artista straordinariamente innovativa il cui contributo alla musica contemporanea, al video, al film, alla moda e all’arte ha avuto un impatto enorme sulla sua generazione a livello globale», ha dichiarato Biesenbach, il direttore. Immancabili anche le varie apparecchiature, tra le quali un trasformatore capace di generare fulmini e gli imperdibili disegni fatti da Chris Cunningham per All Is Full of Love. Il misto tra natura (“Björk” in lingua islandese sta per “betulla”) e tecnologia fantascientifica ha dato alla luce un’opera colossale alla quale potranno accedere solo 100 visitatori per volta.
Chiara Grasso
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