Dopo questo tentativo mal riuscito, siamo molto vicini ad un salto evolutivo nelle missioni spaziali. L’azienda privata Space X, lo scorso sabato, ha spedito una capsula Dragon per il rifornimento dell’ISS (Stazione Spaziale Internazionale) a bordo del razzo Falcon 9, lanciato da Cape Canaveral in Florida. Questa è stata la sesta volta che l’azienda di Elon Musk ha rifornito per conto della Nasa la Stazione, ma sarebbe solo la prima in cui si tenta il recupero del primo stadio del razzo Falcon 9 con un atterraggio soft su una piattaforma di 91×52 metri nell’Atlantico, da un altezza di circa 240km. Anche se l’atterraggio non è riuscito del tutto, Elon Musk ha precisato su Twitter di avercela quasi fatta, aggiungendo che la piattaforma, salvo qualche pezzo che dovrà essere sostituito, si è comportata bene e che le cose fanno bene sperare per il futuro.
L’idea della piattaforma per il recupero dei razzi è nata per far fronte a esigenze economiche sui servizi spaziali tramite lo sviluppo di una tecnologia di razzi riutilizzabili, che possa abbassare considerevolmente i costi di gestione. Si pensi che un lancio del razzo Falcon costa intorno ai 60 milioni di dollari. Peraltro, la piattaforma potrebbe essere adottata per riportare anche altri tipi di veicoli spaziali sulla Terra. Tuttavia, non è per niente facile affrontare le difficoltà che si possono avere in manovre del genere e innovative, tant’è che lo stesso Elon Musk alla vigilia del test aveva detto che le probabilità di riuscita non andavano oltre il 50%. Perché il tutto non abbia funzionato alla perfezione non è ancora chiaro, però Musk fa sapere che, sebbene le pinne a griglia abbiano lavorato bene oltrepassando da velocità ipersonica a subsonica, potrebbero esserci stati dei problemi a causa dell’esaurimento del fluido idraulico poco prima dell’atterraggio. Problema che verrà sicuramente risolto nei prossimi lanci usando una maggiore quantità di fluido. Finora i risultati erano stati piuttosto deludenti ma il 14 aprile i tecnici di Space X sono riusciti a centrare la barca e a fare atterrare il razzo. Sfortunatamente per loro, il razzo è arrivato con una velocità laterale eccessiva e si è, quindi, inclinato su un lato, andando a sbattere sulla piattaforma ed esplodendo pochi istanti dopo l’arrivo, come mostra il video diffuso da Space X. La barca è un drone ed è controllata a distanza, per cui fortunatamente nessuno si è fatto male.
La missione è stata fino ad ora un successo e l’arrivo di Dragon sulla ISS è stato previsto per le prime ore di venerdì 17 aprile. Il tentativo successivo potrebbe arrivare nel mese di giugno, quando SpaceX dovrà lanciare un’altra spedizione sulla ISS sul Falcon 9. Nella prima prova dei mesi scorsi il razzo è arrivato con un’inclinazione (del tutto sbagliata) di 45° rispetto alla superficie ed è esploso non appena ha toccato la piattaforma. Quest’oggi il risultato è stato decisamente migliore, perché il Falcon 9 si è approcciato nel modo giusto alla superficie del Just Read the Instructions (nome della piattaforma), salvo poi sbilanciarsi a causa della velocità eccessiva di atterraggio.
Marcello Strano
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