L’eiaculazione precoce è una disfunzione tanto in via di diffusione quanto poco piacevole all’interno del rapporto di coppia e non. Numerosi studi sono stati già resi noti sulle sue cause, sia psico-fisiologiche che a volte sociali, e durante altrettante ricerche è stato teorizzato che se ne possa evitare la ricomparsa mediante delle accortezze più o meno comprovate. Tra queste, la scienza ne ha rivelate cinque che, a seguito di numerosi esperimenti e pubblicazioni, sono state considerate affidabili ed efficaci.
In primo luogo, secondo uno studio apparso sul Journal of Sexual Medicine nel 2010, gli uomini durerebbero di più nel caso avessero un po’ di pancia in eccesso: rispetto ai due minuti di media per arrivare all’eiaculazione, infatti, costoro potrebbero durare in media 7,3 minuti, grazie alla presenza del grasso localizzato contenente estradiolo, ovvero un ormone femminile capace di rallentare l’orgasmo. In secundis, già nel 2004 è apparso nella rivista Adult Urology un articolo secondo cui il ricorso alla circoncisione in età adulta favorirebbe la durata del rapporto sessuale, mentre quello in età infantile non porterebbe a un cambiamento di cui poterne giovare sessualmente. Per terza, una buona notizia per gli amanti dei cibi sani: frutta e verdura assunte in quantità considerevoli consentono di conferire energia a chi se ne nutre. In particolare, il frutto dell’amore è effettivamente la banana: il suo alto contenuto di potassio, infatti, può essere utilizzato nell’immediato dall’organismo per favorire la produzione degli ormoni coinvolti nel rapporto sessuale.
La quarta accortezza cui si potrebbe ricorrere riguarda il rafforzamento del pavimento pelvico, pratica utile per aumentare il controllo dei propri muscoli pelvici e ritardare più facilmente l’apice dell’eccitazione. Non è un caso che trentatré uomini su quaranta fra quelli che soffrono di eiaculazione precoce in un’età compresa fra i 19 e i 46 anni abbiano migliorato la propria durata a letto dopo una dozzina di settimana di esercizi. Alla fine dell’esperimento, gli individui in questione hanno addirittura spostato il tempo dell’eiaculazione da 31,7 secondi a 146,2.
L’ultimo suggerimento scientifico, peraltro reso ufficiale nel 2012 sul Journal of Sexual Medicine, riguarda il Viagra, forse universalmente noto, eppure poco conosciuto sotto certi punti di vista. Oltre a fungere da eccitante, infatti, la pillola blu contiene sostanze che agiscono come inibitori. Nonostante qualcuno sostenga che l’afflusso di sangue al pene dia solo una falsa sensazione di maggiore resistenza, pare che sia possibile affermare con certezza il contrario. Combinare in maniera intelligente ed equilibrata queste strategie, secondo le proprie esigenze ed inclinazioni, potrebbe ridurre drasticamente il problema, rendendo l’eiaculazione precoce meno seria, la sua comparsa meno frequente e la sua incidenza sui rapporti di coppia meno fastidiosa.
Eva Luna Mascolino
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