È stato distribuito in Italia a partire dal 17 novembre scorso e già sta riportando un po’ di magia all’interno delle sale cinematografiche di tutto il pianeta: si tratta di Animali fantastici e dove trovarli, il primo spin-off dedicato al mondo di Harry Potter che è stato diretto da David Yates (lo stesso regista delle pellicole della celebre saga) e curato nella sceneggiatura da J.K. Rowling, l’autrice del libro omonimo e la creatrice del maghetto con la cicatrice in fronte. La storia è ambientata a New York nel 1926 e segue le avventure di Newt Scamander (Eddie Redmayne), giovane magizoologo che porta sempre con sé una curiosa valigia piena zeppa di rare creature magiche. Per una serie di coincidenze e di disattenzioni, Newt viene coinvolto dalla ex-Auror Tina (Katherine Waterson) in un’indagine del MACUSA (acronimo con cui è conosciuto il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), che sta tentando di capire chi o cosa si nasconda dietro alcuni attacchi alla metropoli, capaci di allarmare i No-Mag e di minacciare una guerra fra i babbani e la comunità dei maghi statunitensi.
L’ultima produzione targata Warner Bros permette di focalizzare l’attenzione su una dimensione spazio-temporale differente rispetto a quella della scuola di Hogwarts, minacciata dall’oscura presenza di Lord Voldemort alla fine del XX secolo e, a propria volta, non manca di antagonisti temibili: schierato dalla parte del male negli anni Venti c’è soprattutto Gellert Grindelwald (Johnny Depp), il quale cerca di sfruttare a proprio vantaggio la forza distruttiva dell’insolita “creatura” apparsa a New York dietro un astuto travestimento. Contemporaneamente, la trama lascia spazio a coprotagonisti dal profilo inaspettato, fra cui il babbano Jacob Kowalski (Nanni Baldini), trascinato fino alla fine nelle vicende magiche per un caso fortuito, e la sorella di Tina, un’affascinante legilimens di nome Queenie (Gemma Donati), così come la fanatica Mary Lou Barebone (Barbara de Bortoli), la quale adotta numerosi orfanelli con l’obiettivo di farsi aiutare da loro nella diffusione di una campagna di caccia alle streghe.
A popolare la storia sono, poi, anche numerosi personaggi non-umani: elfi domestici, per esempio, e soprattutto animali di dimensioni, forme e colori diversissimi, fra cui un simpatico Snaso e un pericoloso Velenottero, un Asticello particolarmente affettuoso e un Demiguise invisibile, un possente Erumpent e un Occamy dalle dimensioni molto variabili, un aggressivo Graphorn e un gigantesco Tuono Alato, inseriti in una cornice visiva d’eccellenza. Sono stati, infatti, Stuart Craig e Mark Day a curare rispettivamente scenografia e montaggio, affiancati da Tim Burke nella supervisione degli effetti visivi, tutti nomi noti a chi conosceva già la saga con il trio Radcliffe-Grint-Watson; della fotografia, invece, si è occupato Philippe Rousselot (che ha lavorato anche per i film su Sherlock Holmes) e dei costumi Colleen Atwood (vd. Chicago, Memorie di una Geisha, Alice in Wonderland). Ulteriore tocco da maestro, stavolta in ambito acustico, la colonna sonora di James Newton Howard, a cui verrà affidata la composizione anche nelle future pellicole di Animali fantastici.
Non a caso, la notizia è già stata ufficializzata: questo primo capitolo ne vedrà dopo di sé altri quattro, la cui produzione e il cui cast rimarranno pressocché invariati. Un tweet di J.K. Rowling del 13 ottobre scorso, peraltro, fa pensare che ogni episodio di Animali fantastici si svolgerà in un posto diverso del mondo: «5. Five. Cinq. Fünf. Cinco. Cinque», recita il messaggio. Dopo gli USA quindi, potrebbe essere la volta della Francia, poi della Germania e di un Paese ispanofono e, infine, dell’Italia. Come viene spiegato alla fine della proiezione, in effetti, Newt pubblicò il proprio volume sulle creature magiche nel 1927 e già dall’anno successivo tornò ad operare sul campo, tant’è che la vicenda riprenderà proprio dall’estate del 1928 e – stando a quanto svelato dallo stesso Yates – avrà luogo in parte a Londra e soprattutto a Parigi, città che dai volumi di Harry Potter sappiamo avere ospitato per qualche tempo l’alchimista Nicholas Flamel (creatore della pietra filosofale) e la Scuola di Magia di Beauxbatons, in cui ha studiato Fleur Delacour. Che qualche riferimento a tali elementi sia dietro l’angolo o meno, i fan non mancheranno altresì di apprezzare la presenza via via più marcata e già certa di altre personalità magiche: Albus Silente in primis, così come Leta Lestrange (Zoe Kravitz), probabile ex-fiamma di Newt, e il fratello maggiore di quest’ultimo, l’Auror Theseus Scamander.
Prima di addentrarsi nella nuova pentalogia, in ogni caso, è bene schiarirsi le idee su alcuni punti già sollevati dal primo film. Innanzitutto, chi è Newt Scamander nel dettaglio? Ebbene, si tratta di un mago britannico nato nel 1897, che a Hogwarts era stato smistato a Tassorosso nel 1908. Dalla Scuola, però, era stato espulso «per aver messo a rischio una vita umana a causa di una creatura magica», pur con una forte opposizione da parte di Albus Silente. Dal 1916 aveva lavorato al ministero della Magia, più nello specifico presso il dipartimento per la Regolazione e il Controllo delle Creature magiche, ufficio per il Reinserimento degli elfi domestici. Passato poi alla Sezione Animali, si era distinto per le sue capacità ed era stato scelto da Augustus Worme della Obscurus Books per lavorare a un compendio sugli animali fantastici, da scrivere in seguito ad attenti viaggi di ricerca. Successivamente, il testo pubblicato divenne obbligatorio nella formazione scolastica di Hogwarts stessa, all’epoca in cui Harry, Ron ed Hermione studiavano nell’accademia.
Per quanto riguarda il suo arrivo nella “Grande Mela” in apertura di pellicola, inoltre, c’è chi si è chiesto come mai il magizoologo non si sia smaterializzato, anziché passare per una dogana che, peraltro, era babbana! In un’intervista pubblicata su Badtaste.it, la stessa autrice del libro ha dunque spiegato in proposito che «c’è un limite alla smaterializzazione, in termini di distanza. La smaterializzazione intercontinentale è molto pericolosa» perché un mago si potrebbe spezzare, e che «Newt è passato per la dogana “No-Mag” perché non sarebbe stato altrettanto semplice imbrogliare i maghi sul contenuto della valigia. Il trasporto di quelle creature era illegale». Improponibile anche l’uso di una Passaporta, benché il giovane lavorasse al ministero, dato che «l’effetto che avrebbe avuto sul contenuto della sua valigia» sarebbe stato disastroso.
Desta molta curiosità anche la figura di Ariana Silente, sorella di Albus e Aberforth. Di lei sappiamo dal sesto e settimo volume di Harry Potter che, all’età di sei anni, dopo l’attacco di tre babbani «non si è mai più ripresa. Non voleva usare la magia, ma non poteva sbarazzarsene, si è come rigirata dentro di lei e l’ha fatta impazzire, esplodeva quando lei non riusciva a domarla, e a volte era strana, pericolosa». Come se non bastasse, viene affermato che «se il ministero avesse scoperto cos’era diventata, l’avrebbero fatta rinchiudere per sempre al San Mungo. L’avrebbero considerata una minaccia allo Statuto Internazionale di Segretezza, squilibrata com’era, con la magia che le schizzava fuori quando non riusciva più a controllarla». Ciò significa che anche lei, come Credence, era stata erroneamente scambiata per una Magonò pur celando in sé la potenza di un Obscurus? La teoria non sarebbe affatto azzardata, considerando anche che Grindelwald, presente alla morte della bambina durante un duello avvenuto fra sé, Albus e Aberforth, avrebbe potuto scoprire l’esistenza degli oscuriali ed essersi messo alla ricerca di un altro esemplare proprio in America, dove avrebbe poi incontrato Credence.
Dubbi di tutt’altro tipo si nutrono invece su Jacob, l’aspirante pasticcere babbano. In particolare, i suoi ricordi saranno davvero svaniti dopo l’incantesimo obliviante o, come farebbe supporre la scena conclusiva, qualcosa per lui continua ad essere ben chiaro nella memoria? È stato ipotizzato che il bacio della legilimens Queenie abbia potuto in qualche modo ridurre l’effetto dell’Oblivion e, per di più, è possibile che il veleno del Velenottero non abbia agito su di lui perché mirato a cancellare solo ricordi negativi, mentre quelli di Jacob a contatto con i maghi erano prevalentemente di natura positiva. Nei prossimi appuntamenti al cinema si scoprirà senza dubbio qualcos’altro di rivelatore, e non solo sul signor Kowalski.
È certo, infatti, che ulteriori spiegazioni verranno fornite apertamente o in maniera velata sull’intera compagnia, inediti approfondimenti su personaggi vecchi e nuovi arriveranno tappa dopo tappa e, come lascia intendere questa prima esperienza “post-Harry Potter”, le aspettative rimarranno molto alte, a patto che l’intera troupe non smetta per qualche ragione imprevista di soddisfarle. Fino a quel momento, la magia non sarà ancora finita.
Eva Luna Mascolino
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