NEW YORK – La metropolitana è uno dei mezzi di trasporto più utilizzati al mondo e, insieme alla frenesia della quotidianità, porta milioni di persone a stare vicine tra loro in uno spazio parecchio ridotto. Quante volte infatti, o anche solo una nella vita, vi sarà capitato di ritrovarvi su un vagone della metro, insieme ad altre migliaia di persone immerse ciascuna nei loro pensieri? Ognuno getta qualche sguardo qua e là, per poi tornare frettolosamente a guardare il proprio smartphone, una rivista, un altro dispositivo elettronico, il finestrino o anche solo le proprie scarpe, abbassando la testa. Perché tutti sanno quanto sia difficile reggere uno sguardo e quanto sia raro riuscire a parlare con degli estranei.
Ebbene, dal 2013, nella metropolitana di New York questi silenzi sono stati interrotti dalla fotografa tedesca Uli Beutter Cohen, che attraverso il progetto Subway Book Review, raccoglie le fotografie di perfetti sconosciuti in compagnia dei loro libri. «Non è possibile che io stia in piedi di fronte a tutte queste persone senza parlare con loro» ha affermato la fotografa, aggiungendo che ha trovato nei libri un grande spunto di conversazione. La Cohen, residente da 14 anni negli USA, chiede quindi ai propri soggetti di mettersi in posa e di commentare il libro che stanno leggendo: queste recensioni, naturalmente, sono personali e spesso i lettori finiscono per raccontare quali siano state le prime impressioni o chi abbia consigliato loro d’interessarsi proprio a quella storia. Tali brevi commenti vengono poi utilizzati come didascalia delle istantanee, esclusivamente in bianco e nero, che sono scattate con un iPhone e caricate in un blog il cui spunto deriva da un progetto affine e finora forse più noto, ovvero Humans of New York.
Il suddetto blog, oltre ad essere associato anche ad un profilo Tumblr, è presente in particolare su Instagram, dove conta cinquantamila seguaci. Motivata anche da un simile riscontro, la fotografa ha perciò deciso di lanciare l’iniziativa, a partire dall’ormai prossimo 2016, anche nell’underground londinese. Indubbiamente, ciò sta portando all’abbattimento, seppur minimo, di alcune barriere che spesso nemmeno ci si accorge di aver innalzato: le persone, infatti, sono più simili tra loro di quanto si possa pensare e di frequente conversare con un estraneo può cambiare certo modo di percepire le cose, semplicemente facendole osservare da un altro punto di vista.
Martina Lo Giudice
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