I Promessi Sposi ancora oggi è uno dei capolavori della letteratura italiana capace di nascondere bene le “rughe” del tempo, trasferendo il profumo dell’inchiostro dei libri su smartphone e tablet. Già la prima edizione del celebre romanzo manzoniano, pubblicata nel 1827 e nota come Ventisettana, fu un successo clamoroso, tant’è che negli anni a seguire si contano circa 80 ristampe italiane e straniere. Forse per via del fatto che il racconto ambientato in «quel ramo del lago di Como» aveva ereditato la tradizione settecentesca de Il Caffè milanese dei fratelli Verri e di Cesare Beccaria, figure fortemente legate al vissuto del Manzoni. I Promessi Sposi, inoltre, è divenuto poi oggetto d’ispirazione per i principali autori dell’Ottocento, tra cui Mary Shelley, Walter Scott, Charles Dickens e George Eliot.
Come se non bastasse, a partire dal 15 gennaio 2016, Casa Manzoni aprirà le porte per guidare i visitatori all’interno di un’esposizione che raccoglierà le riproduzioni digitali di varie edizioni europee dell’opera. La mostra permetterà di ripercorrere la rapidissima diffusione della storia di Renzo e Lucia attraverso le traduzioni e le recensioni che hanno contribuito profondamente al suo successo, in una maniera a un tempo innovativa e rispettosa dell’originalità e della tipologia di creazione letteraria in questione.
Gabriele Mirabella
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