MILO (CT) – È stata inaugurata nei locali del museo virtuale di piazza Municipio a Milo la mostra fotografica dedicata ad Angelo Musco, “Il signore del riso”, organizzata nell’ambito della X edizione del Premio Teatrale e Letterario Angelo Musco dall’amministrazione comunale con la collaborazione scientifica dell’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano e il patrocinio della Regione Siciliana.
Grandi applausi durante il taglio del nastro avvenuto per mano di Amalia Cesareo Musco, nipote del noto attore, la quale ha ricordato la figura del nonno: «Angelo Musco è stato capace di scrivere la storia del nostro Teatro e di quella Catania umoristica e drammatica, riuscendo con la sua istintività a conquistare pubblico e critica. Quando ho la possibilità di parlare di mio nonno non posso esserne che lieta, soprattutto, in un periodo così difficile per il nostro Teatro».
Presenti alla cerimonia, insieme ad un folto pubblico, Maria Concetta Cantarella, vicesindaco del Comune pedemontano, Francesca Strano, assessore alla Cultura, Mimì Scalia, direttore artistico del Premio, Santi Consoli, presidente regionale della FITA, Federazione Italiana Teatro Amatoriale, Enzo Zappulla, presidente dell’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, Sarah Zappulla Muscarà, Ordinaria Università di Catania, Agostino Zumbo, attore.
Nel corso della serata Sarah Zappulla Muscarà insieme ad Enzo Zappulla hanno ripercorso i momenti salienti della nascita del Teatro Siciliano. «La nostra Catania con i suoi storici quartieri e la tradizione dell’Opera dei Pupi – dichiara il presidente dell’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano – è stata il palcoscenico di vita e d’arte di “Angilu ’a Musca”, chiamato così all’inizio della sua carriera, che consacrò l’attore catanese ad una dimensione interpretativa sovranazionale capace di costruire un modello di recitazione unico nel suo genere e difficilmente imitabile».
In occasione dell’evento culturale, visitabile tutti i giorni fino al 7 agosto, gli attori Mimì Scalia e Agostino Zumbo hanno letto alcune lettere di Angelo Musco, Nino Martoglio, Luigi Pirandello e Francesca Sabato Agnetta curate ed edite da Sarah Zappulla Muscarà.
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