Giovedì 18 febbraio si è svolta la presentazione della nuova fatica letteraria di Chiara Gamberale, Enzo Biagi ha accolto tutti nel magico auditorium in Sala Borsa, molte le persone che sono accorse con uns magica luce negli occhi, tipica di chi ha trovato il proprio sé riflesso nelle pagine del nuovo libro.
BOLOGNA – In questo nuovo libro della scrittrice romana emerge una delle domande cruciali che da sempre ci si pone: «dopo un amore finito, si può ricominciare?». È proprio quello che si chiede Lidia, la protagonista, già incontrata in altri suoi libri come La Zona cieca oppure come inquilina nel Le luci nelle case degli altri. Lidia è la protagonista di Adesso, un adesso molto complesso che ha in sé l’amore, la speranza, ma allo stesso tempo il tormento e racchiude in essi tutto ciò che si spera e che in qualche modo si è già vissuto. «Lidia è affascinante con quegli occhi che corrono, scappano e che però ti frugano dentro senza avere bisogno di fissarti» è una donna egocentrica, persino «in ogni momento potrebbe scoppiare a piangere o forse a ridere, ma comunque potrebbe scoppiare». Al suo fianco la Gamberale pone Lorenzo Ferri, ex marito nonché suo legame costante, un personaggio tipico dell’amore eterno e pieno di malinconia che le rimane accanto, anche se di eterno non c’è più niente. Questa donna ha già vissuto una grande esperienza d’amore e se ne porta dietro il fardello, pieno di amori vissuti, speranze e delusioni e lei, come tutti, si chiede se ci sia ancora qualcosa di stupefacente ad attenderla, se possa ancora succedere e riportarle alla mente quel formicolio della soave visione amorosa. Dopo una fine ci si aspetta un nuovo inizio, si pensa ad un qualcosa che possa essere di nuovo possibile e comincia ad alimentarsi la speranza: «succede sempre qualcosa, ci troviamo di fronte a noi stessi e a quello che siamo diventati, noi, con le nostre nevrosi, i mille dubbi e la vertigine di quel qualcosa di nuovo che ci attende» come afferma l’autrice in sala «e adesso?» sarà la domanda ricorrente nel libro.
La storia inizia con tre incontri in cui c’è il “non è adesso” di Lidia e altri tre incontri dove abbiamo il “non è adesso” di Pietro, nuovo per la protagonista. Sei personaggi continuano a incrociarsi per tutto il romanzo, mettono in scena l’estenuante ricerca dell’altro, una ricerca fallimentare, perché si sa «non si possono cercare le persone non sapendo ciò che si vuole, ma saranno loro a trovare te in qualche modo impedendoti di fuggire da te stesso». Cos’è questo adesso di Chiara Gamberale? Lo spiega il collega Massimo Gramellini affermando che «è il momento magico in cui succede quella cosa che si pensava non potesse succedere più». L’adesso sarà un personaggio vero e proprio all’interno della storia che farà sentire la propria voce insieme ai due protagonisti Lidia e Pietro. «I libri di Chiara hanno una caratteristica», spiega la giornalista Annalena Bellini «non servono solo a muovere i personaggi, ma danno anche una chiave di lettura di vita ai lettori». Gamberale riporta in scena Lidia, mettendola alla prova davanti agli ostacoli del cambiamento e della rinuncia ad un qualcosa durante il cambiamento nella sua vita, ma tutto ciò non è facile, soprattutto quando c’è un passato incombente alle spalle. Rinnammorarsi di nuovo dopo una storia finita male, in modo del tutto naturale senza forzature. «In un periodo della mia vita – afferma l’autrice – cercavo di vivere ogni giorno un’emozione forte. Per un lungo periodo ho preferito il dolore alla noia. Poi ho imparato che la tranquillità nella “hit parade” delle emozioni è meglio del malessere. In passato, non ne ero convinta: preferivo il malessere. Ogni tanto, tocca vivere delle emozioni forti nella propria vita: succede nelle tragedie, quando qualcuno a cui teniamo se ne va, succede quando nasce un figlio e quando ci innamoriamo, in cui, però, appare evidente che, tutto quello che abbiamo fatto fino a quel momento, era un allenamento. La vita è un continuo allenamento, un test in attesa di qualcosa di grande, che sia dolore o gioia». Viene svelata l’origine del suo accanimento sentimentale, la sua ostinazione a innamorarsi e a «uscire da una relazione ancora prima di entrarvi realmente», perché nonostante tutto lei ci crede, ha una speranza in più, continua a sentirsi destinata alla vita di coppia e alla felicità familiare.
In questa storia la protagonista è la conduttrice del programma Tutte le famiglie felici (di chiara ispirazione tolstojana) in cui si deve far “adottare” di settimana in settimana da una famiglia diversa. L’intento del programma, come sarà un po’ anche quello di tutta la sua vita, è capire come funziona la felicità apparente degli altri e quale sia il segreto del riuscire a stare insieme tutta la vita. «Mentre con il suo programma vorrebbe dimostrare a un paese rimbambito, ancora spaventato dall’idea di un matrimonio fra omosessuali, che nel frattempo nel mondo esistono le più incredibili realtà e che ognuna di loro, senza nemmeno pensarci, si considera una famiglia, spera anche lei di prenderne ispirazione». Proprio mentre Lidia sta prendendo i suoi appunti nel taccuino del futuro ecco che il fato le sorride, incontra Pietro, un preside di scuola, un uomo annodato nel suo passato, divorziato e con la figlia Marianna del precedente matrimonio, che veste sempre elegante, pur essendo metaforicamente scombinato. Nel romanzo ci sono così tanti volti e caratteri che si intrecciano, la stessa autrice nel momento della parola afferma «sono sempre emozionata quando vengo a Bologna, ci sono molte facce che hanno a che fare per me con l’adesso, ci sono quelle persone con cui tu avverti che davvero sta succedendo qualcosa, perché c’è uno scambio e la possibilità di avere qualcosa», lo stesso qualcosa che la protagonista si aspetta dalle persone con cui ha a che fare, per questo è così insistente, si aspetta una novità, ma ancora non sa cosa. Adesso è uscito da una settimana ormai, la Gamberale è nota per lasciare agire i suoi personaggi durante la storia senza giudicarli, anche se, rivela di aver avuto il timore che il personaggio di Lorenzo non sarebbe piaciuto. Il marito di Lidia è un eterno malinconico, traghettato dall’infanzia al “troppo tardi” per vivere di nuovo. Quello che distingue i personaggi, quando si incontrano, è proprio la loro diversa disponibilità nei confronti di ciò che la vita può offrire: Lidia prende tutto con il suo accanimento; Lorenzo no, vuole sentirsi al sicuro e si mette al riparo cullandosi sugli allori del loro precedente amore; invece, Pietro passa tutta la sua vita a fare lo slalom tra l’emozione e l’evoluzione.
Diversi caratteri, diverse performance e aspettative di vita che si incontrano, si scontrano e si combinano in un mix esplosivo di curriculum vitae amatorie, una geniale invenzione della scrittrice, dando a ciascun personaggio il suo tratto caratteristico. Tra il potenziale futuro e un risucchiante passato si insinua un presente schiacciante, scalpitante e turbolento che porta a chiedersi «Perché adesso? Perché proprio adesso?»: proprio nel momento in cui sembrava non dovesse succedere più nulla viene alla luce l’imprevedibilità dei casi fortuiti del destino. Vi è un momento in cui il senso profondo della vita ci si pone davanti e porta a un cambiamento, ci sono ben quattro fasi caratteristiche nell’esistenza di un individuo: nascita, innamoramento, abbandono, morte. Il resto del tempo che avanza è come un allenamento che porta ad essere pronti quando una di queste quattro cose accade; ma fra tutte, l’innamoramento è qualcosa a cui non si può essere preparati, benché tutti lo vogliono e lo attendono con ansia. Lidia insiste anche nella sofferenza, spera che prima o poi arrivi il suo turno di vita, per questo intanto impara a dosare le emozioni forti e questo è tipico delle persone che sognano in grande. Riaffiora la teoria dello specchio, quella che, finché non si esce da un meccanismo tutto nostro, siamo sempre portati a riconoscere la stessa persona mascherata in altri volti. Anche qui ogni personaggio ha un suo processo, c’è chi ancora non elabora il lutto, c’è la donna che finisce sempre con uomini sposati, c’è la talebana che professa la sua fedeltà che in realtà non professa davvero. Ognuno mette in atto l’affanno dello specchio, si scontrano tutti con la propria paura di cambiare, il compito di Lidia e Pietro è quello di uscire dalla coazione a ripetere: «Continuare a far sì che quello specchio ti riporti sempre l’immagine di te in fuga. In questo romanzo i personaggi sono pieni di dolcezza, ironia, ma anche malinconia, si allenano senza la possibilità e la fortuna che succeda qualcosa adesso, che succeda davvero», afferma la scrittrice.
Ci sono quelle persone che aspettano, quelle che si preparano senza sosta, poi ci sono quelle come Pietro che pensano che basti un progetto di vita per far sì che le cose accadano. Gli amici dell’ “arca di Noè” di Lidia vivono in una sconfinata adolescenza, nel comodo divano della sicurezza, mentre è lei quella fuori dagli schemi che razionalmente decide di giocarsi tutto e di provare a farcela. Nel suo lungo viaggio di ricerca Lidia capirà che è lei la sola nemica di se stessa, i suoi stessi uomini la accusano di amare l’idea di trasformarli in ostacoli alla sua inconsapevole felicità. Uno tra questi, Lorenzo, in mezzo al caos, spiccherà per essere non solo un burbero disilluso, ma il suo più grande ostacolo, colui che la aiuterà a capire quanto ora più che mai, l’adesso sia possibile. Secondo Chiara Gamberale si può vivere bene in contatto con se stessi, con i propri desideri e le proprie paure «Quando la vita “capita” a te – afferma l’autrice – te ne rendi conto, Lidia e Pietro capiscono che sta succedendo qualcosa di importante e decidono di abbandonare le proprie consapevolezze». Una volta capita la cosa più importante, l’adesso deve essere messo in pratica, alla domanda «perché proprio adesso?» del suo direttore Lidia risponde che tutti dovrebbero avere un momento di aspettativa nella vita per potersi impegnare in un “adesso sentimentale”. È un adesso che ha bisogno di farsi spazio, una volta trovato l’appiglio lo si deve rincorrere e cogliere, come dice la scrittrice «l’amore fa questo, ti mette su di un tapis roulant che ti fa correre velocemente verso il luogo del tuo adesso sentimentale, verso la tua vita, nel caso di Lidia la fa correre verso Pietro». Il momento di aspettativa è un momento di fermezza, un punto oltre il quale non si deve più tornare indietro «dovremmo avere tutti un bonus da giocarci nell’infinità delle persone verso cui andiamo a sbattere e in questo caos poi ne riconosciamo una, un evento straordinario che merita tutta la nostra attenzione, il mondo dovrebbe darci un’aspettativa di vita per questo, così dovrebbe funzionare per tutti e dovremmo esserci abituati fin da bambini» prosegue la Gamberale «non è un invito a stupidì sentimentalismi, ma è un invito serio, non capita spesso, ma se capita poi possiamo evitare che tutto il resto sia inquinato da stupidì sentimentalismi».
Chiara Gamberale è una scrittrice brillante che parla d’amore senza nasconderlo dietro a grandi architetture, definita da alcuni come «la scrittrice leggibile anche per gli uomini» epiteto che lei stessa non accetta, poiché non racconta di donne vittime degli uomini, ma nei suoi libri cerca di capire perché si entra in certe relazioni e dinamiche; nei suoi libri si rintraccia un filone di domande a cui lei in primis cerca di dar risposta attraverso lo svolgimento della storia. Adesso è un romanzo di cambiamenti, di speranza in un presente, i personaggi non rimangono fermi, a poco a poco cambiano, sembrano sprofondare così come espresso nel visual della copertina, ma è soltanto apparenza: in realtà quella caduta significa cambiamento, impegno nel trovare una possibilità nell’esistenza del dolore e dei fallimenti. Si parla di che cosa faccia la vita alle persone e di come spezzi i loro cuori, ma la storia insegna che se ci si mette fiducia e impegno a qualcosa si può arrivare. Se si sceglie una persona e ci si sforza di capire come la si deve amare allora si può conquistare il cuore di chiunque «non possiamo aprirlo noi il canale dell’altra persona, occorre che entrambi siano pronti e aperti all’altro. Far nascere un amore significa sganciare un’àncora, iniziare un percorso che non sai dove ti potrà portare», afferma Chiara. Lidia e Pietro devono rimanere dentro l’adesso, sono come due reduci, hanno scoperto entrambi che l’amore può avere anche una fine, perciò devono lottare insieme per resistere e prolungare il più a lungo possibile la magia dell’innamoramento. Si corre un rischio «rischiamo di essere migliori di quello che siamo, esplorando nuove zone di noi. Non è solo difficile trattenere l’altra persona, ma anche trattenere la persona che noi diventiamo quando ci innamoriamo. L’amore accelera tutte le nostre situazioni sospese, fa succedere le cose. Il preziosissimo dono che ti fa l’altro, ovvero la possibilità di raccontarti un’ altra storia di te stesso, ci può sembrare ad un certo punto un attentato». Non è dato sapere la soluzione per far sì che tutto ciò non avvenga, poiché il romanzo si chiude con un interrogativo, ma come afferma la stessa Gamberale «ho abbandonato la stesura di un altro romanzo, perché sentivo che dovevo pormi delle domande, sentivo che era il momento di Adesso».
Elisa Mercanti
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