Come ogni anno dal 2013, per 3 giorni la città di Bologna si apre all’arte: ingressi gratuiti ai musei, orari prolungati ed incontri diretti con gli artisti. Per far interagire la città con la sua anima artistica più profonda
BOLOGNA- Da oggi sino a domenica 4 febbraio ritorna “ART CITY Bologna”. In occasione di Arte Fiera anche quest’anno il Comune, in collaborazione con BolognaFiere, ha deciso di realizzare un programma dettagliato di eventi e mostre che permettessero alle persone di vivere l’arte in contatto con i luoghi cittadini. Alla base di tutto l’idea che gli allestimenti non vengano relegati nel polo fieristico, ma che agli appassionati possa essere concesso di assaporare la bellezza del polo museale bolognese con l’aggiunta di qualche esibizione straordinaria per l’occasione. Nato nel 2013 “ART CITY Bologna” ogni anno propone anche una nottata che lascia aperte le porte dei musei ai visitatori. Mentre l’anno scorso è stata fondata una sezione apposta, nominata Art City Polis che promuove site-specific di artisti contemporanei in luoghi come il MAMbo, il Museo Morandi e tanti altri. Tra i partecipanti lo stesso Nino Migliori.
Quest’anno la direzione artistica è stata affidata a Lorenzo Balbi ed in prospetto vi sono dieci eventi, articolati in istallazioni e performance di generi differenti. Tra questi vi saranno proposte monografiche che vedono coinvolto un solo artista per volta, seguito da uno specifico curatore. Ognuna di queste istallazioni sarà appositamente pensata per un determinato luogo, che normalmente non può essere accessibile al pubblico.
A spiccare fra tutti “Tunguska Event, History Marches on a Table” dell’artista russo Vadim Zakharov. Una performance che avrà tre repliche il 2 ed il 3 alle 19.00, mentre domenica 4 alle 17.00. Perfettamente inserita nella programmazione in corso al MAMbo per il centenario della Rivoluzione Russa, questa proposta speciale di “ART CITY Bologna” si svolgerà nella sala centrale dell’ex-GAM. L’opera descrive i fatti principali accaduti tra il 1904 e il 1917. A raccontarli attori che sul palco rappresentano il susseguirsi degli eventi storici proprio come un impatto meteoritico (Tunguska appunto), un’esplosione culturale.
Proprio perchè uno degli obiettivo dell’ “ART CITY Bologna” è quello di legare i luoghi della città all’arte contemporanea, è opportuno sottolineare quali siano i veri protagonisti di questa iniziativa. Primo fra tutti l’ex GAM, noto ai più per essere stato la Galleria d’Arte Moderna della città; custode delle opere di artisti come Guttuso e Morandi. Poi utilizzato con la sola funzione di Sala Congressi, ora sta rivivendo i fasti storici grazie alle collaborazioni tra MAMbo e PoloFieristico.
Sempre nella stessa zona, anche l’appena rimodernato Padiglione de l’Espirt Nouveau ospiterà un ospite attesissimo dell’ “ART CITY Bologna“. Proprio qui, infatti, l’artista serba Katarina Zdjelar presenta il progetto espositivo “Ungrammatical”, che offre una panoramica del suo lavoro, negli ultimi anni orientato al tema dell’interpretazione del linguaggio, in cui le opere vengono messe in dialogo diretto con l’architettura circostante. Il cuore della zona universitaria, invece, accoglierà ben tre diversi progetti. Via Zamboni sarà arricchita da “The Grandfather Platform”, installazione praticabile pensata dall’artista Luca Pozzi per Palazzo Magnani, mentre le strade ed i portici diventeranno un originale dispositivo di visione a passo e velocità variabili grazie al lavoro di degli artisti bolognesi Home Movies + Giuseppe De Mattia. Infine, nelle fila del programma Arte Fiera Polis, Hana Lee Erdman realizza una performance/workshop dal nome “Telephathic Elegance”.
Per conoscere i tanti altri eventi: il programma completo
Giulia Bergami
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