BOLOGNA – La lectio magistralis organizzata dalla casa editrice Il Mulino è, ormai, un appuntamento annuale fisso. Per la XXXI edizione l’invitato d’eccellenza sarà Angus Deaton, fresco di premio Nobel per l’economia 2015, il quale proporrà, in videoconferenza dalla Princeton University e con traduzione simultanea, un intervento dal titolo La grande fuga dalla povertà. Liberi per sempre? Massimo Livi Bacci e Ignazio Visco, già lettori nelle precedenti edizioni, apriranno una discussione, al termine della lectio, con il professore americano sui temi da lui trattati. L’evento si terrà sabato 7 novembre alle 11.30 nell’Aula Magna di Santa Lucia, la quale sarà aperta dalle ore 11.00. La partecipazione sarà libera fino all’esaurimento dei posti disponibili.
L’intervento di Deaton riprenderà molti dei concetti espressi nel suo ultimo lavoro La grande fuga. Salute, ricchezze e origini della diseguaglianza, titolo eloquente che rimanda alla visione del professore, il quale legge la storia dell’umanità come una costante fuga dalla miseria e dalla morte. In qualsiasi epoca le azioni degli uomini sono state motivate da una semplice ragione, ovvero allontanarsi dalla povertà, motivo che, però, ha prodotto continue oscillazioni fra progresso e diseguaglianza. Interessante è la definizione di progresso non tanto in termini di crescita economica, ma di crescita del benessere, quindi di un miglioramento nella salute, nella felicità e, più in generale, nella qualità della vita. Può esistere progresso senza diseguaglianza?È la domanda che percorre trasversalmente il libro ed a cui Deaton cerca di dare una risposta.
Il 12 ottobre di quest’anno il ricchissimo curriculum del professore ha aggiunto un pezzo particolarmente pregiato, il premio Nobel per l’economia. Nella motivazione al riconoscimento si legge che «per progettare una politica economica che promuova il benessere e riduca la povertà dobbiamo prima capire le scelte di consumo individuali. Più di chiunque altro, Angus Deaton ha ampliato e migliorato questa comprensione». Le sue ricerche, infatti, vertono su tre tematiche principali: come i consumatori distribuiscono la loro spesa tra i diversi beni, come si può meglio misurare e analizzare il benessere e la povertà, quanto del reddito della società è speso e quanto è risparmiato. Proprio questa attenzione al benessere dei cittadini lo porta a concludere che il Prodotto interno lordo (PIL) non può essere una misura sufficiente per definire la qualità della vita di una società. Dopo il Nobel assegnato nel 1998 ad Amartya Sen, finalmente sono i temi della povertà e della diseguaglianza a tornare alla ribalta, grazie al lavoro di Angus Deaton.
Lorenzo Guasco
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