Dalle prime ore di questa mattina è in corso un’operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, e denominata “Rasoterra” dagli investigatori.
Gli agenti hanno eseguito arresti, perquisizioni e sequestri di beni nella provincia di Reggio Calabria e nella città di Caserta, che si riferiscono ad episodi legati al fenomeno del caporalato nella Piana di Gioia Tauro, tra giugno 2018 e giugno 2019.
Le indagini hanno fatto luce su alcune vicende di grave sfruttamento lavorativo, avvenuto nelle campagne della Piana di Gioia Tauro, nei confronti di numerosi migranti di origini subsahariana, che erano alloggiati nella baraccopoli di San Ferdinando, smantellata nel marzo 2019.
Nel corso dell’attività investigativa sono state controllate aziende e colture agrumicole, dove gli immigranti lavoravano come braccianti, e sono stati ascoltati lavoratori che venivano sfruttati. Inoltre, dalle intercettazioni telefoniche eseguite dalla Polizia di Stato, è emerso un rilevante contesto criminale, con continue condotte delittuose da parte dei datori di lavoro, caporali e faccendieri nei confronti dei poveri migranti. Gli indagati, approfittando dello stato di estremo bisogno degli extracomunitari, li reclutavano e li assumevano a basso costo, e li facevano lavorare nei campi, sfruttandoli. Sono state eseguite nove ordinanze di custodia cautelare (tre in carcere e sei ai domiciliari), destinate a persone della Piana di Gioia Tauro ritenute responsabili, in qualità di datori di lavoro, caporali e faccendieri, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e intestazione fittizia di beni. Nel corso dell’operazione, a cui partecipano 80 agenti della Polizia di Stato, é stata anche sequestrata un’azienda agricola e si stanno eseguendo perquisizioni domiciliari a carico degli indagati.
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