CATANIA – «Un nuovo successo si aggiunge alla storia della nostra Accademia di Belle Arti». Così Virgilio Piccari, direttore dell’ente etneo, dai microfoni di Villa Pantò saluta il numeroso pubblico della XVI Kermesse di moda teatrale organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Catania su iniziativa della cattedra di Storia del Costume diretta dalla professoressa Liliana Nigro con il sostegno di Maison Du Cochon, Show Business Catania, Gianni Belebung, Nino Manuli Disco Express, Prima e Poi scenografie per eventi, Alfa Nicotra Formazione e Video Mediterraneo. Tema dell’edizione 2017: «La morte della cultura nella nostra società». Scopo dell’evento: combattere, al fianco di chi lotta per un futuro migliore, il decadimento culturale che imperversa nel nostro quotidiano.
«Abbiamo voluto smuovere le coscienze da questo torpore culturale – spiega Liliana Nigro, conduttrice della serata di gala – attraverso l’espressione artistica libera e coraggiosa di una generazione che non accetta il compromesso ma combatte per quello in cui crede». Oltre duecento gli abiti e i costumi che hanno sfilato in passerella, sullo sfondo della particolare scenografia di Aldo Zucco, lo scheletro del globo terrestre per indicare l’abbrutimento internazionale della nostra società, ispirati e dedicati alla storia di Sant’Agata, al Gattopardo, all’arte di Klimt, alla Spagna, agli Angeli, alla Bell’Epoque, alla magia dei giochi pirotecnici e all’abito da sposa.
Il gruppo organizzativo capitanato come consuetudine da Liliana Nigro, coadiuvata anche stavolta dai suoi assistenti Veronica Maugeri, Giulia Riga, Iolanda Manara, Stefania Giuffrida e Piero Giuffrida, ha deciso di premiare per la sezione Teatro, Cinema e Televisione l’attore catanese Bruno Torrisi per l’impegno e la professionalità di interpretare e raccontare la nostra Sicilia. «Ricevere un premio nella propria città – racconta il protagonista di fiction di successo come Squadra Antimafia o Il Capo dei Capi – è sempre fonte di gioia, perché l’affetto della propria gente è ossigeno per chi fa questo lavoro». Il premio, realizzato dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti, è stato consegnato all’insaputa del “Questore Licata” dalla figlia Michela.
I Promessi Sposi Amore e Provvidenza, diretto da Alessandro Incognito con la supervisione alla regia di Gisella Calì, le coreografie di Erika Spagnolo e direzione musicale di Lilla Costarelli, commedia musicale in due atti osannata dalla critica e dal pubblico, conquista il riconoscimento come miglior spettacolo dell’anno per aver saputo raccontare senza nessuna artificiale sovrastruttura il dramma contemporaneo dei personaggi realizzati dal Manzoni con un linguaggio moderno e dal forte impatto emotivo. Presenti gli attori: Maria Cristina Litrico (Lucia), Emanuele Puglia (L’Innominato), Franco Colajemma (Don Abbondio), Alessandro Incognito (Renzo), la coreografa Erika Spagnolo e la supervisore alla regia Gisella Calì.
Per aver saputo raccontare la storia del nostro teatro in modo attento e preciso con la sua critica puntuale e raffinata il giornalista Sergio Sciacca, voce della cultura catanese e non solo, si aggiudica il premio dedicato al giornalismo. Francesca Ferro, insieme a Francesco Maria Attardi e Ileana Rigano, per l’importante operazione culturale intrapresa con la rassegna Il Teatro Mobile di Catania, nata per contrastare la grande crisi teatrale della nostra città con l’obiettivo di far rinascere il nostro teatro e continuare a spendersi per e con la cultura, riceve il riconoscimento per la sezione Sviluppo Culturale. «È stata presentata da poco la seconda stagione – dichiara Francesca Ferro, figlia degli indimenticati Turi Ferro ed Ida Carrara – e a distanza di appena un anno dalla nostra nascita ricevere un premio così importante conferma che i catanesi vogliono riprendersi il loro teatro dimostrando che la cultura non è morta».
Per la longeva e prolifica carriera è stata premiata l’attrice siciliana, volto noto a livello europeo, Guia Jelo, cavaliere della Repubblica Italiana dal 2015, per aver saputo dare luce alla nostra Sicilia con l’innata capacità di spaziare senza difficoltà tra drammatico e brillante conquistando gli elogi della critica e l’amore del pubblico per la sua irruente passionalità. «Ricevo con orgoglio questo riconoscimento – afferma emozionata Guia Jelo – frutto di impegni e sacrifici votati al rispetto assoluto del pubblico, che mi ha sempre voluta bene e stimata. Ogni applauso, ogni stretta di mano a fine spettacolo sono la migliore ricompensa, capace di far dimenticare le difficoltà quotidiane». Prima di salutare i numerosi presenti, l’attrice cresciuta con Turi Ferro e Giorgio Strehler recita un monologo della Bisbetica Domata in siciliano, rappresentata al Brancati la scorsa stagione. La sfilata-evento si è conclusa sotto un cielo di fuochi d’artificio dando l’appuntamento alla XVII edizione.
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