Nei giorni scorsi, il personale del Commissariato Nesima, ha effettuato controlli in via Capopassero volti a contrastare il dilagante fenomeno dei reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti e armi.
Nella decorsa notte, un soggetto pluripregiudicato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, è stato arrestato per i reati di evasione e detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti tipo crack, marijuana e cocaina; lo stesso spacciava sulla pubblica via ed è stato trovato in possesso anche di una ricetrasmittente. Sequestrati anche centonove involucri di droga e la somma di 380 euro; successivamente e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso la casa circondariale di Piazza Lanza.
Unitamente all’unità cinofila antidroga dell’Ufficio Prevenzione Generale Servizio Pubblico, sono stati anche effettuati due sequestri penali a carico di ignoti, uno tra le macerie riposte sulla pubblica via e l’altro nel vano ascensore dove sono state rinvenute tre pistole revolver, cinquantotto munizioni, ricetrasmittenti, tre bilancini, denaro e settecento grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana e cocaina.
Sul posto è intervenuta anche la Polizia Scientifica per effettuare i previsti rilievi.
Nel corso delle operazioni di polizia sono stati contestati anche due articoli 75 del D.P.R. 309/90 per uso personale di sostanze stupefacenti.
Ulteriori tre sequestri penali a carico di ignoti di sostanza stupefacente del tipo cocaina, marijuana e hashish nonché materiale per il confezionamento, sono stati eseguiti negli spazi condominiali di diversi stabilimenti ubicati in via Ustica.
Infine, è stato attuato un controllo presso due attività commerciali abusive, un gommista e un’autorimessa, il cui titolare è stato indagato per vari reati tra cui gestione illegale di rifiuti speciali, mancata messa in sicurezza dei veicoli fuori uso provocando inquinamento ambientale e violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro; sul posto è intervenuto anche personale CITES dei Carabinieri che ha indagato il predetto titolare per mancata denuncia di esemplari di specie protetta, in particolare quattro tartarughe.
Contestate, altresì, le previste sanzioni amministrative per la mancanza delle due SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) relative alle suindicate attività abusive.
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